Politica / Lo scontro

Centro Bruno, la Provincia non cede: “L’edificio sarà abbattuto, l'immobile verrà destinato a funzioni sociali”

L’assessore Marchiori: “Il Comune ha garantito la propria disponibilità a trovare una soluzione alternativa al Bruno, ma va detto che si era assunto questo impegno già nel 2019”

COMUNE “No alla demolizione dell’edificio che ospita il Centro Bruno”
IL TEMA «Il centro Bruno è un antidoto alla disgregazione sociale»
REPLICA "La richiesta di sgombero è solo propaganda, noi restiamo"
STORIA Nel 2006 la nascita del centro nella prima sede di via Dogana

TRENTO. “Il Centro sociale Bruno non ha alcun titolo per rimanere all'interno dello stabile nel quale ha sede e questa non è una valutazione politica. Si tratta di una situazione che impone alla società Patrimonio del Trentino di procedere con la liberazione dei locali, evitando che si configurino profili di responsabilità di diversa natura”. Lo comunica l’assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’autonomia, Simone Marchiori facendo alcune puntualizzazioni alla luce di quanto dichiarato dal Comune di Trento.

“Per l’immobile di via Lungadige San Nicolò – ricorda l’assessore – è previsto l’abbattimento, secondo un’operazione di valorizzazione per la riqualificazione dell’area di Piedicastello, nell’ambito del più ampio accordo che coinvolge anche l'Amministrazione comunale e l'Università di Trento. Il Comune ha garantito la propria disponibilità a trovare una soluzione alternativa, ma va detto che si era assunto questo impegno già nel 2019”.

Per quanto riguarda le interlocuzioni tra Provincia e Comune, l’assessore Marchiori ricorda come sia stata discussa la possibilità di destinare l'immobile a funzioni sociali, come quelle legate all'emergenza freddo, con l’obiettivo di offrire un ricovero ai senzatetto.

“Si tratta di una funzione in linea con l'impegno nel volontariato sociale svolto dal Centro sociale Bruno, che risponde così a un'esigenza sociale. Tuttavia - spiega l’esponente della Giunta provinciale -, l’Amministrazione comunale, a fronte di alcune interlocuzioni, non ha mai espresso valutazioni tecniche sulla sostenibilità della proposta, che prevedeva che le spese per la messa a norma dell’edificio fossero a carico di Palazzo Thun”.

”Ora apprendiamo, tramite una nota stampa, che il Comune non è interessato ad intervenire in un’area il cui destino è segnato, in quanto l'intervento sarebbe oneroso. Per il parcheggio situato nella stessa area le risorse sono state cospicue. Questo sorprende, data la finalità sociale che avevamo ipotizzato per l'immobile, in attesa di procedere ai lavori previsti sull'area”.

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