Sindacato / Il lutto

Addio al sindacalista Gianni Cretti: «Leale e sempre dalla parte dei lavoratori»

Si è spento a 78 anni, a lungo è stato segretario della camera del lavoro. Il ricordo della Cgil

TRENTO. Si è spento ieri a 78 anni Gianni Cretti (nella foto di Paolo Aldi custodita nell’archivio digitale della Fondazione museo storico di Trento), una delle colonne del movimento sindacale trentino. Il suo nome è legato a cambiamenti importanti nel mondo del lavoro, con la creazione dell’Agenzia del lavoro e in maniera indissolubile alla Cgil.

«Da metà degli anni Sessanta, fino agli anni Novanta - ricorda il segretario provinciale del sindacato - ha fatto parte del direttivo trentino e per oltre 15 anni è stato segretario della Camera del Lavoro di Rovereto e della Vallagarina».

L’attività sindacale Cretti l’aveva iniziata assieme a Aldo Farinati all’interno delle Cartiere di Riva e poi era arrivato alla segreteria provinciale. “Un pensatore”, così in tanti descrivono Cretti che però ha anche vissuto in prima linea le battaglia per il lavoro che, come detto, hanno poi portato alla creazione dell’Agenzia del Lavoro (Cretti poi farà parte del cda per continuare a collaborare dopo la pensione lavorando ai reinserimento dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro) e alla stesura della legge trentina sul lavoro.

Un ricordo accorato di Cretti arriva da Ennio Bordato. «Il Trentino - scrive - perde uno dei suoi cittadini più intelligenti, arguti, onesti. Gianni Cretti era tutto questo. Era “il Sindacato”, quello dei e per i lavoratori, quello che sapeva non solo chiedere, ma anche dare. Quello che non cercava calde e ben remunerate “cadreghe”, né posti da sindaco o assessore. Era un sindacalista che riusciva sempre a dare una prospettiva realistica e concreta al miglioramento delle condizioni dei lavoratori, un mediatore che mai aveva abbandonato i rappresentati. Una controparte leale che anche alle imprese riusciva a dare coerenza, fiducia, assoluta capacità di gestire quei problemi allora spesso molto complessi e duri. Se n’era andato troppo presto, amareggiato da “politiche” non più, per chi aveva speso una vita per l’organizzazione, sopportabili. Ma era rimasto sempre il riferimento per chi, intellettualmente, lo cercava, lo andava a trovare per ricevere attimi di grande cultura del lavoro e di vita. Ma la vita è stata irrispettosa con lui, non gli ha restituito quanto da lui dato. È stata troppo crudele costringendolo, negli ultimi anni, ad una sofferenza pesante, continua. Ciao Gianni! Mancherai a tutti gli onesti, ai giocosi, ai dubbiosi, ai cercatori di verità. Ai lavoratori ormai da tutti abbandonati. Ritroverai finalmente Giancarlo e fra "en zigheret" e "en bicer" riderete ancora di noi e del mondo».

La Cgil del Trentino saluterà Gianni Cretti domani, 17 ottobre, alle 18,30 nella sede di Rovereto, in via del Garda.

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