TRENTO. Se a Trento l'anno scorso i pedoni rimasti feriti a seguito di incidenti stradali sono stati quarantaquattro, in tutta la provincia nel 2023 il dato complessivo parla di più del triplo: centoquarantaquattro, oltre purtroppo a tre vittime.

È uno dei dati che maggiormente risalta dal report elaborato da Aci e Istat sulla sicurezza stradale: rispetto al 2022 il dato è in lieve crescita, a conferma del fatto che per gli utenti "deboli" come pedoni e ciclisti la strada rappresenta sempre un pericolo. Nel report viene evidenziato anche come nei 1.758 incidenti avvenuti nel corso dell'anno passato i feriti siano stati 1.289 a fronte delle 36 vittime.

Questo significa che in ben più di un caso su dieci, un incidente coinvolge un pedone. Un problema per le aree urbane, anche se pure le strade extraurbane non sono esenti da pericoli, anzi.A causa dell'intensità del traffico e della velocità sostenuta, nella lista delle vie più «pericolose» troviamo infatti la strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero al primo posto, seguita dalla statale 45 bis Gardesana occidentale, la 240 di Loppio e di Val di Ledro, la 43 della Val di Non e la 47 della Valsugana.

Strade purtroppo già conosciute per i tantissimi incidenti che hanno cagionato anche la morte di molte persone. Guardando al totale degli incidenti, con un focus solo su queste 5 statali, se il 2015 si è rivelato il peggior anno in quanto a numero di morti e feriti (pari a 563 su 378 incidenti), seguito dal 2016 con 500 (su 336 incidenti in totale) nel 2022 si parla di 373 persone con traumi e lesioni, o addirittura vittime, su 272 sinistri.

I dati forniscono degli elementi interessanti anche in base alla distinzione fatta per anno e per tratta, ossia in quale territorio dei diversi comuni attraversati dalle strade avvengono gli incidenti.