Lo studioso Massimo Bernardi nominato nuovo direttore del Muse
Trentino, quarant'anni, è stato scelto a conclusione di una procedura di selezione avviata nel maggio scorso, per la successione a Michele Lanzinger, storico direttore, andato in pensione nei mesi scorsi
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TRENTO. È Massimo Bernardi, 40 anni, trentino, il nuovo direttore del Muse - Museo delle scienze di Trento. La nomina è stata formalizzata oggi con un provvedimento della giunta provinciale a firma del presidente Maurizio Fugatti, a conclusione di una procedura di selezione avviata nel maggio scorso.
Bernardi succede a Michele Lanzinger, storico direttore, che è andato in pensione nei mesi scorsi.
Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e la vicepresidente Francesca Gerosa, si congratulano con il neodirettore "per un incarico prestigioso conferito al termine di un percorso che ha visto la partecipazione di 26 candidati, che ha consentito di individuare le migliori competenze per la gestione di una realtà museale tra le più importanti del panorama trentino e nazionale. Riponiamo la massima fiducia nel direttore Bernardi, al quale formuliamo i migliori auguri per l'avvio di questa nuova sfida professionale".
Bernardi - si legge in una nota - si è laureato a Padova ed ha conseguito il dottorato di ricerca a Bristol. È attualmente docente universitario in Comunicazione scientifica alle Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e precedentemente di altre discipline nell'ambito delle Scienze naturali alle Università di Padova e Milano.
Nel corso della sua carriera vanta numerose collaborazioni internazionali (in Tanzania, Etiopia e Panama), nazionali e locali, in particolare nel sistema museale regionale. Componente dell'Osservatorio Faunistico della Provincia autonoma di Trento, dal 2021 alla guida dell'Ufficio ricerca e collezioni museali del Muse.
Già funzionario conservatore per la paleontologia, curatore di numerosissimi progetti espositivi e tecnico delle collezioni paleontologiche a Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, ha partecipato a gruppi di lavoro ministeriali per la riattivazione degli strumenti di tutela per i beni paleontologici ed è membro di diversi Collegi e comitati accademici, oltre ad avere una sterminata bibliografia come autore di pubblicazioni scientifiche nel campo della museologia e antropocene, della conservazione e valorizzazione del patrimonio, della biologia, della paleontologia e della macroevoluzione, affiancata da contributi divulgativi e di editoria scolastica ed educativa.