Città / Il dramma

Tragedia in centro storico: si accascia e muore a 38 anni

Badiaa Mhirthi, tunisino di 38 anni, è spirato sotto gli occhi del fratello. Dopo un incidente era stato in cura al "Franca Martini"

di Leonardo Pontalti

TRENTO. Si è accasciato improvvisamente all'interno di passaggio teatro Osele, la serie di vicoli e corti che unisce piazza Mostra e via Suffragio, mentre stava raggiungendo gli appartamenti del Centro Franca Martini accompagnato dal fratello.

Per Badiaa Mhirthi, tunisino di trentotto anni, non c'è stato nulla da fare: mentre il fratello correva in via Suffragio per chiedere aiuto, un altro passante ha composto il 112, con gli operatori della centrale unica dell'emergenza che hanno mobilitato il personale medico e sanitario dal 118 accorso in centro anche con il rianimatore. Il loro intervento è stato purtroppo vano: il trentottenne non ha potuto neppure essere trasferito in ambulanza per tentare di farlo arrivare al Santa Chiara.

Badiaa era arrivato a Trento quasi sei anni fa dalla Tunisia: cercava di poter dare sostentamento alla sua famiglia e alla fidanzata rimasti in Tunisia ma era stato invece molto sfortunato: era rimasto coinvolto in un incidente stradale e dopo essere stato investito aveva subito gravissimi traumi alle gambe.

Era stato dopo le dimissioni dall'ospedale, per la riabilitazione, che aveva potuto beneficiare della competenza e dell'umanità del personale del Centro Franca Martini, grazie al quale aveva potuto cominciare a riprendersi. Tanto da poter tornare qualche mese fa in Tunisia, per riabbracciare i familiari. A Trento era rimasto il fratello, arrivato in Italia proprio a seguito del ricovero di Badiaa. Il trentottenne era ritornato a Trento da qualche settimana, sapendo di trovare negli amicizie che aveva saputo crearsi al Franca Martini dei riferimenti sicuri.

«Siamo rimasti tutti sconvolti - lo ricorda il direttore generale del Centro, Roberto Grasselli - Badiaa era stato a lungo in cura da noi ed era rimasto in contatto con alcuni nostri operatori, alcuni sono scesi dagli appartamenti dopo aver sentito le grida del fratello. È stato terribile non poter fare nulla per salvarlo».Dopo la constatazione del decesso da parte dei medici, in centro sono arrivati gli agenti della polizia e gli addetti dei servizi funerari del Comune.

Gli agenti hanno potuto constatare - sulla base dei primi elementi forniti dai soccorritori - che il decesso non sarebbe legato ad alcuna circostanza anomala, tanto che dopo essere stato informato, il magistrato di turno non ha ritenuto sussistano elementi per aprire un fascicolo. Non è comunque escluso che sulla salma venga disposta autopsia sanitaria.

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