Il progetto: un ambulatorio per i richiedenti asilo, sarà finanziato con soldi dell’Ue e dello Stato
La giunta provinciale indica il fatto che «rappresenta un'opportunità per sostenere i servizi sanitari e socio-sanitari (per lo più gestiti dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari) a favore dei migranti sul territorio provinciale, attualmente in sofferenza»
TRENTO. La Provincia di Trento l'anno scorso ha presentato il progetto «Astra», una sperimentazione di un modello di assistenza sanitaria per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, del costo di 512.800 euro, per accedere al contributo comunitario a carico del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2021 - 2027 nella misura massima del 50% delle spese ammissibili e per la quota residua del 50% a carico dello Stato italiano. Il progetto è stato approvato e dal primo dicembre diventerà operativo.
Nella delibera approvata dalla giunta provinciale, si specifica, che il progetto, interamente a carico dell'Europa e di Roma, ha lo scopo di «garantire la tutela della salute dei richiedenti protezione internazionale, con particolare attenzione ai casi di vulnerabilità sociosanitaria, migliorando la continuità dell'assistenza e promuovendo il ruolo attivo dei richiedenti protezione internazionale nell'accesso consapevole ai servizi in relazione al bisogno».
Il periodo di durata del progetto è di tre anni con inizio l'1 dicembre 2024 e conclusione il 30 novembre 2027. Il budget di 512.800 euro sarà destinato per la parte rilevante di 321.480 euro alle spese di personale dell'Azienda sanitaria.
Il finanziamento europeo e statale verrà utilizzato per la creazione di un ambulatorio dedicato ai richiedenti e titolari protezione internazionale volto a identificare eventuali quadri emergenziali; il supporto ai richiedenti asilo nella gestione di pratiche amministrative; promuovere la prevenzione e la conoscenza del sistema sanitario provinciale da parte dei richiedenti e titolari protezione internazionale: per la formazione sanitaria degli operatori impiegati nelle strutture di accoglienza straordinaria volta ad agevolare l'individuazione precoce delle vulnerabilità.
Come motivazione della presentazione del progetto, la giunta provinciale indica il fatto che «rappresenta un'opportunità per sostenere i servizi sanitari e socio-sanitari (per lo più gestiti dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari) a favore dei migranti sul territorio provinciale, attualmente in sofferenza».
E si specifica: «Un maggiore monitoraggio ed una migliore gestione delle vulnerabilità portano vantaggi alla comunità locale, grazie ai meccanismi di supervisione che si potenzierebbero tramite la creazione di un network efficiente tra le varie realtà che operano nell'ambito, aumentando così il controllo e la sicurezza sul territorio».