La tragedia: il 4 novembre 1966 l'alluvione che causò 22 morti in Trentino
In Trentino l'alluvione causò anche migliaia di sfollati, di cui 500 rimasero senza casa. Perché tanta acqua in quei giorni? A parte il vortice ciclonico che aveva investito tutta l’Italia, un caldo vento di scirocco provocò in montagna il rapido scioglimento della neve che era caduta a fine ottobre
TRENTO. "Il giorno 4 novembre 1966, nelle prime ore del pomeriggio, una eccezionale e mai conosciuta piena ha interessato i corsi d'acqua della Regione Trentino - Alto Adige e, in genere, delle regioni del Veneto, con effetti disastrosi e, tra l'altro, con l'allagamento parziale della città di Trento".
L'incipit del documento è riportato dalla Protezione civile del Trentino sui suoi canali social. In Trentino l'alluvione causò la morte di 22 persone e migliaia di sfollati, di cui 500 rimasero senza casa.
Semplificando, Trento da nord fu allagata dalla massa d'acqua dell'Avisio, ma se contemporaneamente fosse arrivata anche la “valanga” dal Noce i danni sarebbero inimmaginabili. Un cenno merita l’Avisio. Ingrossato dai rivi che scendevano dall’area del Lagorai, nella sua furia ha portato a valle oltre 1100 metri cubi di acqua al secondo. Questa massa liquida era accompagnata da una quantità enorme di detriti che in larga parte sono stati versati nell’Adige così che dal ponte dei Vodi in poi il letto del fiume si è alzato, favorendo la tracimazione a Roncafort.
Perché tanta acqua in quei giorni? A parte il vortice ciclonico che aveva investito tutta l’Italia, un caldo vento di scirocco provocò in montagna il rapido scioglimento della neve che era caduta a fine ottobre.
Che successe nelle valli del territorio provinciale? Il disastro colpì soprattutto l'area orientale, ossia in Fassa e Fiemme, Primiero, Tesino e bassa Valsugana, ma anche a Terragnolo dove ci fu una vittima e lungo tutto il corso dell'Adige che allagò le campagne fino ed oltre in confine con il Veneto. Meno colpita, seppure i lutti non siano mancati, la parte occidentale dove i danni maggiori si ebbero in Rendena e in Val di Sole.