Trento / Allarme

«Complimenti, veniamo a consegnarle un premio»: ma era un tentativo di raggiro

La chiamata è arrivata sulla linea telefonica di casa di un'anziana, la scusa per prendere un appuntamento e dunque entrare nell'abitazione era un finto riconoscimento dell'Azienda sanitaria: per fortuna all'apparecchio ha risposto il figlio della padrona di casa, i truffatori si sono preoccupati e hanno disdetto tutto

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di Marica Vigano'

TRENTO - La chiamata è arrivata sulla linea telefonica di casa. «Da un sondaggio da noi effettuato risulta che lei negli ultimi mesi non si sia sottoposta ad alcuna cura sanitaria ed è in ottima salute. Complimenti! Dato che non ha gravato sulla sanità pubblica, abbiamo deciso di consegnarle un premio», ha detto una donna, con tono assai cortese, presentandosi come incaricata dell'azienda sanitaria.

Tutto falso naturalmente: la consegna del premio è una scusa per entrare nelle abitazioni degli anziani. La fantasia dei truffatori è, purtroppo, infinita. Per fortuna, nel caso della finta addetta dell'Apss, a rispondere alla chiamata non è stata l'anziana signora a cui è intestata la linea telefonica, ma il figlio che, insospettito, si è subito rivolto alla questura per segnalare l'accaduto. La truffatrice, intuendo che l'uomo non aveva creduto alla storia, a distanza di qualche ora ha chiamato una seconda volta per disdire l'appuntamento. La presunta consegna del premio, come emerge dalle denunce raccolte delle forze dell'ordine in tutta Italia, è la scusa per entrare a casa delle persone anziane con l'obiettivo, dopo una lunga chiacchierata, di convincerle a sottoscrivere un documento. Spesso la firma apposta dalle vittime è, a loro insaputa, su contratti di fornitura di prodotti, con esborsi anche settimanali di diverse centinaia di euro. Dunque è bene prestare sempre attenzione alle telefonate che arrivano sui numeri "fissi" e diffidare di chi al giorno d'oggi offre premi ed omaggi.

Attenzione anche alle raccolte fondi: sono state segnalate telefonate - sempre sulle linee di casa - da parte di persone che chiedono denaro per acquistare apparecchi acustici per bambini albanesi in difficoltà, con incaricati disponibili ad arrivare al domicilio per ritirare la donazione. Si tratta di associazioni non conosciute: prima di consegnare soldi a chi si presenta sulla porta di casa, è bene chiedere informazioni sulle attività benefiche svolte e chiedere materiale informativo.

Le forze dell'ordine raccomandano alle persone che vivono sole di confrontarsi sempre con i figli, con i parenti o con gli amici in caso di richieste di soldi via telefono. Purtroppo in città, nei giornis corsi, si è registrato un altro caso di anziano che è finito nella truffa del finto carabiniere e del finto avvocato, perdendo alcune migliaia di euro.

Il sistema è sempre lo stesso: il truffatore, fingendosi un militare o un legale, chiama l'anziano spiegando che il figlio ha causato un incidente e che rischia l'arresto se non viene versata subito una cauzione. All'ora dell'appuntamento, a casa della vittima si presenta un finto carabiniere in borghese per ritirare il denaro (oppure i gioielli, se il contante non è ritenuto sufficiente).

Polizia e carabinieri, evidenziando che non esiste la cauzione nel sistema penale italiano, invitano i cittadini a chiamare il numero di emergenza "112" in caso di dubbi riguardo alle telefonate ricevute: alle centrali operative troveranno personale qualificato in grado di valutare la vicenda e di dare il giusto consiglio.

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