Istituzioni / Il nodo

Ciclo dei rifiuti, il sindaco Ianeselli rilancia l’idea del gassificatore

«Mi pare che da più parti siano in risalita le quotazioni di questo tipo di impianto Io sono favorevole alla scelta della migliore tecnologia». Intanto fra Comuni e Provincia continua il confronto anche sulla futura autorità d'ambito

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INCENERITORE "Si crea inquinamento dannoso per ambiente e salute"

di Luisa Maria Patruno

TRENTO - Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, rilancia la soluzione del gassificatore per chiudere il ciclo dei rifiuti come alternativa all'inceneritore. «Io - annuncia - sono per la migliore tecnologia esistente e mi pare che da più parti siano in risalita le quotazioni del gassificatore».

La presa di posizione del sindaco del capoluogo dove, con ogni probabilità è destinato a sorgere l'impianto, giunge quasi come una risposta all'assessora provinciale all'ambiente, Giulia Zanotelli, che ha espresso la volontà di accelerare sulla costituzione dell'Egato, ovvero la nuova autorità d'ambito, per la quale è necessaria l'intesa con i comuni, che si dovrà occupare della gestione dei rifiuti e della scelta dell'impianto con cui chiudere il ciclo.

L'altroieri il Consiglio delle autonomie avrebbe dovuto ritrovarsi per discutere della convenzione con la Provincia per dare vita a questo nuovo consorzio dove saranno rappresentati i territori, ma l'assenza del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha determinato il rinvio di una settimana.

L'assessora Zanotelli voleva chiudere «nei prossimi giorni». Dovrà attendere una settimana.

Per cominciare e poi si vedrà perché, come spiega il presidente del Consiglio delle autonomie, Paride Gianmoena: «Ci sono degli aspetti ancora da definire e che prima dobbiamo discutere tra noi sindaci e poi con la Provincia. Tra questi c'è la questione del peso che dovrà avere il Comune di Trento o comunque quei territori dove andrà costruito l'inceneritore nella scelta dell'impianto. Come per la Valdastico è chiaro che ci sono comuni toccati direttamente dall'opera e altri no, così per l'inceneritore».

C'è insomma un problema di governance del nuovo Egato, che vede rappresentati la Provincia e i 18 territori, le Comunità di valle e i Comuni di Trento e Rovereto.

Il sindaco Ianeselli osserva: «Avere un'assemblea a 18 con un presidente rischia di produrre potere non effettivo. Qualcosa di simile a una giunta o un esecutivo andrà trovato».

Ai sindaci interessa molto il fatto che l'Egato sia poi un organo paritario fra territori e Provincia senza la possibilità di esercitare diritti di veto e «clausole di gradimento» come quella che vorrebbe tenere a suo favore la Provincia sulla definizione dell'impianto per chiudere il ciclo.

La proposta che i Comuni vorrebbero presentare alla Provincia è dunque quella di prevedere un comitato esecutivo composto da un rappresentante della Provincia, uno del Comune di Trento, uno di quello di Rovereto e poi altri cinque membri eletti dai rappresentanti dell'assemblea in rappresentanza degli altri territori.

Allo stesso modo i sindaci non sono disposti ad accettare "imposizioni" nella definizione dei sub-ambiti per quanto riguarda la fase di raccolta dei rifiuti che dovrebbe essere lasciata all'autonomia dell'assemblea dell'Egato.

«Un'altra questione aperta - spiega Gianmoena - è che ne sarà del patrimonio dei centri di raccolta oggi prevalentemente riconducibili ai comuni e gli altri beni, tenuto conto della situazione variegata del sistema di raccolta oggi esistente con società in house, società miste o direttamente svolto dai comuni».

Un altro aspetto da chiarire riguarda il ruolo dell'Egato nella definizione delle tariffe rispetto a quello del sub-ambito dove viene gestito il servizio di raccolta. E poi c'è anche il grosso tema del personale. «Sulla chiusura del ciclo - insiste Gianmoena - siamo tutti d'accordo. Noi abbiamo ottenuto che la convenzione che delega la gestione dei rifiuti all'Egato debba farsi sulla base di un'intesa con la giunta provinciale.

Tra i sindaci ci sono posizioni diverse sulla proposta della Provincia, ma i temi centrali rimasti sono quelli del ruolo dei territori e del patrimonio. Dobbiamo arrivare all'approvazione della convenzione, perché l'urgenza c'è, ma dobbiamo arrivarci bene. Confido che nelle prossime settimane si possa trovare la quadra. Non so se entro l'anno, ma sono molto fiducioso.

La vera questione è come riuscire a trovare dentro di noi il modo di dare un ruolo ai comuni che ospiteranno l'inceneritori. Trento in primis. Nessuno di noi vuole scappare dall'obiettivo della chiusura del ciclo, ma i comuni più interessati devono avere un peso maggiore nella decisione. Faremo le riunioni che servono. Pian pianino arriveremo all'accordo».

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