Il giovane orso abbattuto dalla Provincia a Sporminore: si scatena la polemica
L'ente pubblico ha riferito che l'uccisione si è resa necessaria perché M91 (due anni) aveva seguito una persona nel bosco in aprile ed era stato avvisato nei centri abitati. Gli animalisti ribattono che questi episodi dimostrano l'assenza di aggressività: "Era un esempio di buona convivenza". Contestate anche le modalità operative: qualche ora fra il decreto e l'intervento, impedito il ricorso al Tar
PROVINCIA Abbattuto anche M91: "Era stato classificato pericoloso"
LAV "Non era pericoloso, anzi era un modello di convivenza"
BRAMBILLA "Vergognoso, procederemo in sede giudiziaria"
FORESTALE "Il problema sono i cassonetti dei rifiuti"
TRENTO - Esplode nuovamente la polemica sulla gestione faunistica attuata dalla giunta provinciale, dopo l'abbattimento dell'orso M91, un giovane maschio di un paio d'anni, colpito nei boschi di Sporminore, nelle ore notturne immediatamente successive alla firma del relativo decreto da parte del presidente Fugatti.
Le reazioni caustiche del mondo dell'associaizonismo ecologista e di altri movimenti riguardano sia la modalità adottata sia il merito della decisione.
Sul merito, se la Provincia afferma che M91 era stato "classificato come pericoloso" dopo l'incontro ravvicinato con un escursionista e vari avvistamenti notturni nei centri abitati, per gli animalisti, al contrario, era un esemplare modello di tolleranza e convivenza pacifica con gli esseri umani.
Nel merito, si contesta alla Provincia di aver agito per depotenziare gli strumenti legali a disposizione degli animalisti: si presume infatti che l'animale, munito qualche mese fa di radiocollare, fosse stato geolocalizzato poco prima della disposizione formale, in modo da poter subito procedere evitando così i consueti ricorsi al Tar e l'eventuale sospensiva.
Il decreto di abbattimento, informa piazza Dante, era stato firmato venerdì dal presidente della Provincia autonoma di Trento e la notte tra sabato e domenica gli agenti del Corpo forestale hanno proceduto all'uccisione dell'orso M91.
Secondo la Provincia, l'abbattimento si è reso necessario in base alle previsioni del Pacobace (Piano Interregionale per la Conservazione dell'Orso Bruno sulle Alpi Centro - Orientali): M91 in primavera aveva seguito a lungo una persona e, nel corso dall'estate e dell'autunno, era entrato ripetutamente in centri abitati o nelle immediate vicinanze di abitazioni.
"L'animale era stato classificato pericoloso ai sensi del Piano fino al grado 16 su 18", sottolinea l'ente pubblico.
Ma proprio quell'episodio di interazione con una persona, protesta la Lav (Lega antivivisezione) è la dimostrazione che M91 era un giovane orso tollerante:
Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici della Lav, osserva: "Fugatti ha condannato a morte un orso che doveva invece essere preso ad esempio per non avere risposto alle molteplici provocazioni subite nel tempo. M91 era stato coinvolto in aprile in un incontro con un turista a monte di Molveno, sull’altipiano della Paganella, dove, nonostante le numerose provocazioni subite, non ultimi un lancio di pietre e minacce con un bastone, aveva risposto in maniera esemplare senza alcuna reazione aggressiva".
Al contrario, secondo la Provincia, la decisione di abbattere il giovane esemplare è stata presa per scongiurare "l'evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati".
Sul nuovo abbattimento, così come per i casi degli esemplari M90 e KJ1, arriva la condanna anche da parte della deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente: "Ancora una volta come nei precedenti casi il presidente Maurizio Fugatti e la sua giunta hanno agito d'imperio, abbattendo M91 poche ore dopo l'emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso. Si tratta di una prassi inaccettabile che deve finire una volta per tutte".
Dura reazione dal movimento Cinque stelle: "Apprendiamo dell'uccisione dell'orso M91 ritenuto pericoloso avvenuta nella notte, mentre dormiva nel suo letargo, e quindi non era di certo in grado di aggredire alcuna persona.
Ancora una volta la provincia di Trento si mostra incapace di provvedere alla gestione della sua fauna selvatica, ed è gravissima la decisione del presidente di sterminare, uno dopo l'altro, gli orsi. M91 è stato abbattuto con un'ordinanza emessa in fretta e furia.
Quali erano queste sue gravi colpe secondo Fugatti? Aver seguito una persona nell'aprile scorso, essere entrato in centri abitati. Basta, solo questo. Un atto abnorme e gravissimo, quello della provincia, che con le sue decisioni è una minaccia ai grandi carnivori e all'ecosistema.
A febbraio a Roma ci saranno i dialoghi sulla biodiversità per Cop16: cosa andremo a raccontare? che siamo il Paese che vuole sterminare la biodiversità? Presentiamo un'interrogazione e chiediamo che il ministro Pichetto Fratin risponda, e lo faccia presto", scrivono i parlamentari M5S del Comitato Pianeta 2050, Sergio Costa (coordinatore e già ministro dell'ambiente), Ilaria Fontana, Carmen di Lauro, Alessandro Caramiello e Gisella Naturale e la deputata Susanna Cherchi della commissione agricoltura.
A proposito del letargo, la Provincia nella nota ufficiale scrive che M91 era "ancora in attività non avendo ancora iniziato la fase dello svernamento".
Ad applaudire Fugatti è invece la deputata Alessia Ambrosi (Fratelli d'Italia), che in una nota riprende quanto comunicato da piazza Dante per sostenerne le buone ragioni, critica gli "animalisti radical chic" e rileva che in Trentino non si vive in serenità a causa della presenza degli orsi pericolosi: "Bene l'abbattimento dell'orso M91, che aveva seguito a lungo una persona, oltre ad essere entrato ripetutamente in centri abitati o nelle immediate vicinanze di abitazioni e perciò classificato pericoloso a livelli massimi di pericolosità.
La decisione è stata - giustamente - adottata per scongiurare il verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati.
Nessun accanimento contro gli orsi. Ma per Fratelli d'Italia prima viene la sicurezza delle persone, la tutela delle attività economiche e la vita degli animali da allevamento.
In Trentino siamo gente seria che ha diritto di tornare a vivere in serenità: non c'è posto per gli animalisti radical chic e i loro deliranti proclami, né per arzigogolati buonismi giocati sulla pelle delle persone. Il mio ringraziamento agli operatori del Corpo forestale trentino per la loro consueta prontezza e professionalità".