Lucia Coppola: "Inconcepibile l'uccisione dell'orso M91, mai aggressivo"
Quasi settanta i plantigradi scomparsi negli ultimi anni per una molteplicità di cause, tra cui il bracconaggio, deprecabile che ne siano anche stati abbattuti tre dalla Provincia in 12 mesi
PROVINCIA Abbattuto anche M91: "Era stato classificato pericoloso"
LAV "Non era pericoloso, anzi era un modello di convivenza"
TRENTO - La consigliera provinciale Lucia Coppola di Alleanza Verdi e Sinistra si aggiunge alle voci critiche con la Provincia per l'abbattimento, "postumo e ingiustificato", dell'orso M91.
Coppola, in una nota per la stampa, parla di "inconcepibile uccisione, a distanza di parecchi mesi dall’inseguimento di una persona che non aveva determinato alcun tipo di attacco". Una decisione, quella firmata dal presidente Maurizio Fugatti, "che rientra in un piano ormai evidente di applicazione della legge provinciale n. 9 del 2018 che prevede l’abbattimento fino a otto orsi l’anno".
L'esponente ecologista afferma anche di essere "stupita e rammaricata per la condivisione di Ispra che, a parole si spende per la biodiversità animale, ma nei fatti supporta azioni che vanno nella direzione opposta, come nel caso del povero M91".
Anche le modalità dell'abbattimento notturno sono considerate esecrabili da Coppola: "Colpisce inoltre l’efferatezza e la brutalità con cui, ancora una volta di notte, la forestale è intervenuta a seguito dell’ordinanza del governatore Fugatti.
Il fatto di non rendere note le intenzioni e di agire nell’ombra conferma, ancora una volta, l’atteggiamento autoritario senza alcuna possibilità di interlocuzione con la società civile e l’assunzione di decisioni che siano chiare e trasparenti.
A fronte di tanti orsi (quasi 70) scomparsi negli ultimi anni per una molteplicità di cause tra cui il bracconaggio, stigmatizzo il fatto che nel corso dell’ultimo anno sono stati abbattuti tre orsi".
Infine, un nuovo appunto sulla mancanza di una strategia e di interventi mirati per favorire, invece, la coesistenza pacifica con gli orsi: "Come detto più volte a questo decisionismo non sono corrisposte adeguate azioni per rendere possibile la convivenza tra queste specie selvatiche e la popolazione trentina: vergognosi ritardi nel posizionamento dei cassonetti antiorso, inadeguata informazione a turisti e residenti, assenza totale di corridoi faunistici, proposti ma sempre respinti.
Preme ricordare che al momento della tragica morte di Andrea Papi in Trentino un solo orso era radiocollarato, non veniva resa nota la posizione delle femmine con cuccioli, né gli spostamenti degli orsi sul territorio né la loro concentrazione, disattendendo alla precise indicazioni del Pacobace che viene chiamato in causa solo quando si parla di soppressione.
Ricordo le recenti affermazioni dell’ex ministro Costa che “inascoltato” aveva proposto al governo del Trentino, come risulta dai documenti, la sterilizzazione mirata e un sistema di radiocollaraggio diffuso.
Mi auguro che in futuro non si pensi di affrontare la presenza degli orsi sul nostro territorio solo con l’abbattimento", conclude Lucia Coppola