Concerto di Vasco: erano illegittime le delibere di Fugatti per rimuovere Maccani (che ora vuole i danni)
Il dirigente si oppose al visto per mancanza di sicurezza, e venne rimosso. Reintegrato su ordine del giudice, fu subito trasferito. Ora la (amara) sentenza di merito: nessuno pagherà per i reiterati atti vessatori
ORDINANZA «Torni al suo posto»
IL NODO Maccani reintegrato dal giudice del lavoro
IL FATTO Aveva dubbi sulla sicurezza nell’area del concertone
TRENTO. Erano illegittime le due delibere con cui la giunta provinciale nel 2022 rimosse Marzio Maccani dall'incarico di dirigente del Servizio di polizia amministrativa. Lo ha deciso il giudice Giorgio Flaim, che ha chiuso il procedimento confermando ciò che aveva già stabilito in via cautelare. Ma non è escluso che la battaglia di Maccani vada avanti, perché il dirigente - o meglio l'ex dirigente, dato che è in pensione dal primo dicembre 2024 - valuta di ricorrere in appello per il mancato riconoscimento del danno.
La bufera scoppiò per il concerto di Vasco Rossi alla Music Arena il 20 maggio con 120mila gli spettatori previsti (qualche migliaio in meno quelli effettivamente presenti): a quei numeri Maccani disse no per motivi di sicurezza, ma la Provincia tirò dritto.
Subito dopo arrivò la delibera, che venne segretata, in cui la giunta dispose la revoca dall'incarico assegnando a Maccani un altro ruolo presso il Dipartimento artigianato, commercio, promozione, sport e turismo. La comunicazione del trasferimento avvenne il 31 maggio a firma del dirigente generale del Dipartimento organizzazione, personale e affari generali.
Maccani, assistito dall'avvocato Lorenzo Eccher, si rivolse al giudice del lavoro, che con ordinanza del 22 agosto 2022 intimò alla Provincia il reintegro del dirigente al Servizio di polizia amministrativa. Ma Piazza Dante non fece altro che un pasticcio: con delibere 1707 e 1708 del 23 settembre 2022 Maccani venne prima reintegrato e poi trasferito al Dipartimento istruzione e cultura.
Il braccio di ferro del dirigente con la pubblica amministrazione andò avanti e nel dicembre 2022, con ordinanza cautelare, il giudice Giorgio Flaim accertò il vizio da illegittimità delle determinazioni della Provincia, con ordine di riattribuire l'incarico di dirigente del Servizio polizia amministrativa provinciale e dunque di reintegrarlo nelle funzioni.
Ora è arrivata la decisione nel merito, ad un mese dalla pensione del dottor Maccani, che attende le motivazioni e ha intenzione di chiedere nuovamente il risarcimento dei danni proponendo appello.
Nei confronti della Provincia ha però altri sassolini da togliersi dalla scarpa. «Mi hanno collocato in pensione dal primo dicembre avendo raggiunto i 42 anni e dieci mesi di contributi. Se fosse stato per me, io in Provincia ci sarei rimasto - spiega - Come previsto dalla normativa per tre anni non potrò lavorare in ambiti che possano portare ad un conflitto di interessi nei confronti dell'incarico che ho ricoperto prima di andare in pensione. Ciò però deve valere per tutti. Ho quindi fatto un accesso agli atti per capire i motivi per cui non è stato sollevato il conflitto di interessi per gli incarichi che sta ricoprendo Paolo Nicoletti, ex direttore generale della Provincia».