Allarme incidenti stradali con animali, ecco un decalogo per prevenirli
I dati dell'osservatorio dell'Associazione sostenitori della polizia stradale: l'anno scorso in Italia 14 persone morte e 254 ferite, il Trentino fra le zone meno segnate da episodi molto gravi, ma i casi di scontri sono frequenti. Fra le misure da introdurre i sottopassaggi protetti per la fauna, la mappatura dei luoghi più a rischio, catarifrangenti ortogonali, adattamenti vari del comportamento alla guida
APPELLO Contro gli investimenti di animali servono passaggi protetti
IL SISTEMA Passaggi protetti per evitare ungulati e altri animali
RICHIESTA «La Provincia predisponga i corridoi di attraversamento»
PREVENZIONE Nel Bellunese serie di sottopassi per la fauna
TRENTO Provincia, bocciata mozione di Degasperi per i corridoi faunistici
TRENTO - Quattordici morti e 254 feriti: è il bilancio di 199 incidenti gravi con animali avvenuti lo scorso anno sulle strade italiane, secondo i dati raccolti dall'Osservatorio Asaps, l'Associazione sostenitori della polizia stradale.
Al primo posto negli incidenti gravi con investimenti di animali troviamo la Campania con 32 sinistri, segue il Piemonte con 17, Abruzzo e Sardegna con 15, Liguria e Marche con 14, Toscana, Lombardia e Lazio con 13, Puglia con 12, Emilia Romagna con 9, Sicilia con 7, Friuli Venezia Giulia con 6, Trentino Alto Adige e Veneto con 5, Molise con 4, Calabria con 3, infine Basilicata e Umbria con 1.
In 181 casi l'incidente è avvenuto con un animale selvatico (91%), in 18 con un animale domestico (9%); 147 gli incidenti di giorno, 52 di notte, 191 sulla rete ordinaria e 8 su autostrade ed extraurbane principali.
In 148 casi il veicolo che ha impattato contro l'animale è stato un'auto, in 60 una moto, in uno l'impatto è avvenuto contro autocarri o pullman, in 12 sono stati coinvolti velocipedi.
Per l'Asaps il fenomeno "richiede l'adozione di ulteriori e più efficaci strumenti difensivi per la sicurezza della circolazione".
È evidente - prosegue l'associaizone - che gli incidenti nei quali muore o rimane ferito solo l’animale con danni ai soli mezzi e non alle persone sono parecchie migliaia ogni anno ed è difficile fare un calcolo perché in molti casi gli automobilisti coinvolti non denunciano il sinistro sapendo che difficilmente verranno poi rimborsati i danni.
Secondo Asaps quello degli incidenti col coinvolgimento di animali, in particolare selvatici, specie in alcune zone ad alta frequenza per questo tipo di sinistri, richiede l’adozione di ulteriori e più efficaci strumenti difensivi per la sicurezza della circolazione.
I consigli dell'Asaps
1) in sede di progettazione di autostrade e strade extraurbane, le strade dove la velocità è maggiore, occorre prevedere dei sottopassaggi, valutando i precedenti rilevamenti di attraversamenti di animali
2) occorre che gli automobilisti e gli organi di polizia stradale segnalino il pericolo, creando una vera mappatura dei luoghi più a rischio, per i successivi rapidi interventi da parte dell'ente proprietario della strada
3) gli enti proprietari strada dovrebbero installare reti ad alto impatto lungo le principali arterie, e curarne la manutenzione periodica, in modo da evitare pericolosi buchi a ridosso della carreggiata in cui potrebbero infilarsi gli animali; importante curare anche la presenza di catarifrangenti che funzionano da dissuasori per il passaggio della fauna come sperimentato in alcune province italiane o come in Lussemburgo dove funzionano dei catarifrangenti che rifrangono la luce dei fari ortogonalmente al percorso stradale, verso la campagna. I riflettori colpiti dalla luce dei fari producono una barriera di delimitazione ottica. In questo modo gli animali selvatici sono abbagliati e bloccati momentaneamente fuori dalla strada e non la attraversano quando sta passando un autoveicolo
4) gli automobilisti che frequentano spesso una strada, devono memorizzare i luoghi dove hanno visto transitare animali, anche perché venga potenziata la segnaletica di preavviso da parte dell'ente proprietario strada
5) gli automobilisti devono disinserire i fari abbaglianti che potrebbero bloccare l'animale in mezzo alla carreggiata
6) gli automobilisti devono evitare di sterzare bruscamente davanti all'animale
7) i motociclisti sono gli utenti più a rischio in caso di sinistro con animale e pertanto la prudenza in determinate zone va aumentata notevolmente, specialmente lungo i rettifili al tramonto
8) ricordare sempre che i maggiori rischi sulle strade avvengono nella tarda serata e nelle prime ore del mattino
9) adottare particolare prudenza quando si vedono mezzi impegnati nello sfalcio dell'erba ai bordi della strada perché gli animali potrebbero fuggire all'improvviso proprio in mezzo alla carreggiata
10) nessun periodo dell'anno e nessun ambiente può definirsi sicuro e pertanto va messa in campo la massima attenzione alla guida, nel rispetto della segnaletica, ricordando che la fauna non percepisce la strada come un pericolo. Noi invece sì.
[Nella foto in alto, un esempio di passaggio faunistico sopraelevato per evitare una strada. Fonte: Oipa]