Formaggio contaminato e bimbo in stato vegetativo da 7 anni: consulto negato, arriva la prescrizione
Imputata una dottoressa del Santa Chiara che, secondo l'accusa, nel giugno 2017 avrebbe negato un consulto a un collega che stava valutando un caso delicato. un bambino si era sentito male dopo aver mangiato un formaggino contaminato da escherichia coli, batterio contenuto nel latte crudo
SENTENZA Un milione di risarcimento
GIUSTIZIA Nei guai ex presidente e casaro
COREDO. Si chiude con la prescrizione il processo a carico di una dottoressa dell'ospedale Santa Chiara che, secondo l'accusa, nel giugno 2017 avrebbe negato un consulto a un collega che stava valutando un caso delicato: un bambino si era sentito male dopo aver mangiato - come è stato accertato anche in sede penale - un formaggino contaminato da escherichia coli, batterio contenuto nel latte crudo.
Quel bambino, Mattia, è in stato vegetativo da più di 7 anni: il padre, Giovanni Battista Maestri, da allora si batte a difesa del figlio affinché i responsabili paghino per le loro mancanze, ma anche a difesa di tutti i bambini chiedendo che venga vietato il consumo di prodotti a latte crudo sotto i dieci anni.
Al piccolo Mattia, che all'epoca aveva solo 4 anni, due giorni e mezzo dopo il ricovero venne diagnosticata la Seu, la sindrome emolitico-uremica. Come la famiglia del bambino ha sostenuto in un esposto, la dottoressa aveva detto di essere «occupata e stanca»: secondo l'accusa il diniego al consulto avrebbe comportato la mancata tempestività nella diagnosi.
L'imputata, assistita dall'avvocata Monica Baggia, era finita a processo per lesioni personali colpose gravissime in attività medica e omissione di atti d'ufficio. Accuse sempre respinte. Per la difesa in quella fase non sarebbe comunque stato possibile collegare il malessere alla Seu. Si è tenuta l'udienza conclusiva del procedimento, che è stato dichiarato prescritto.
Rimane invece la condanna in appello per lesioni personali gravissime dell'ex presidente del caseificio sociale di Coredo Lorenzo Biasi e del casaro Gianluca Fornasari: riconosciuto il nesso causale tra l'assunzione del formaggio "Due Laghi", acquistato presso il caseificio di Coredo e contaminato dal batterio, e l'insorgere della Seu.