Le doppiette trentine vanno al voto: sfida fra Mazzoldi e Rensi, ma «non è una sfida»
Il prossimo 2 marzo i quasi seimila iscritti decideranno la presidenza, dopo Ravelli: in corsa il fotografo e venditore di accessori ottici e l’ex gestore della Riserva di Nago Torbole. Che sono d’accordo: «Comunicare meglio i nostri valori, non siamo dei predatori»
TRENTO. Sarà una corsa a due, quella per succedere a Stefano Ravelli alla guida delle doppiette trentine. Il prossimo 2 marzo i quasi seimila iscritti all'Associazione cacciatori trentini dovranno scegliere tra il vicepresidente uscente, Matteo Rensi e Mario Mazzoldi, per oltre venticinque anni rettore della riserva di Nago Torbole prima di lasciare strada al proprio vice, Marco Santorum, proprio per poter correre alla presidenza.
Nella tarda mattinata di ieri si è chiuso il termine per la presentazione di liste e candidati: settantuno i cacciatori e le cacciatrici che si sono messe in gioco per il rinnovo dei vertici dell'associazione.
Sia Rensi che Mazzoldi vogliono a tutti i costi sottolinearsi ecumenici: la contrapposizione elettorale non è frutto di fratture all'interno dell'associazione né di scontri tra visioni antitetiche del modo di essere cacciatore oggi.
«Semplicemente - sottolinea Mazzoldi, albergatore nella sua Nago - abbiamo ritenuto che una elezione abbia più senso con due candidati, con due liste, anche come sprone per chi invece rischiava di correre da solo. Certo, in verità negli ultimi anni i rettori hanno sentito una certa distanza con i vertici ed è qualcosa che dobbiamo e vogliamo cambiare. Ma non c'è nessuna frattura, solo una sana sfida democratica».
A Matteo Rensi non sarebbe dispiaciuto: dopo dieci anni di vicepresidenza, prima con Pezzato (che terminò anzitempo il proprio mandato, con le dimissioni) poi con Ravelli, non avrebbe disdegnato il poter arrivare senza patemi alla guida di un movimento da cui fa parte da sempre e che è diventata anche parte fondante del proprio lavoro, da quando all'attività di fotografo ha affiancato quella della vendita di ottiche di precisione e prodotti prettamente dedicati all'attività venatoria.
Anche lui, peraltro, non ha voluto proporsi esclusivamente all'insegna della continuità «anche perché per il limite dei mandati una buona fetta dei consiglieri ha dovuto ritirarsi per il limite di mandati ed ho puntato su una squadra di giovani che affianchi chi si ricandiderà.
Le priorità? Sederci al più presto ad un tavolo con la Provincia per le deleghe e puntare molto più che in passato sulla comunicazione, per far capire a tutti cosa facciamo noi cacciatori, anche per la tutela dell'ambiente e del patrimonio faunistico».
Quest'ultimo è un punto comune con il programma di Mazzoldi: «Non possiamo più permetterci che alcuni pensino che siamo predatori del patrimonio faunistico. Dobbiamo comunicare meglio i nostri valori, il nostro ruolo, il nostro lavoro per la gestione di un patrimonio indisponibile della comunità».