Urbanistica / Politica

Barriere architettoniche in Trentino: verso un piano di eliminazione condiviso

Se n’è riparlato in Terza commissione. Particolare attenzione è stata dedicata all'utilizzo delle nuove tecnologie, non solo per il turismo ma anche per la mappatura dei parcheggi per disabili

TRENTO. La Terza commissione del Consiglio provinciale trentino, presieduta da Vanessa Masè, ha fatto il punto sull'attuazione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali (Peba). L'obiettivo è presentare una proposta di ordine del giorno in vista dell'assestamento di bilancio.


La discussione si è concentrata su diverse priorità: il rafforzamento dell'Unità di missione strategica disabilità, l'incremento dei finanziamenti comunali per le opere di sbarrieramento e il miglioramento delle attività di comunicazione e sensibilizzazione. Particolare attenzione è stata dedicata all'utilizzo delle nuove tecnologie, non solo per il turismo ma anche per la mappatura dei parcheggi per disabili.


La commissione ha pianificato una serie di audizioni con organizzazioni come Fand e Consolida, prevedendo anche il coinvolgimento diretto di persone con disabilità. Michela Calzà del Pd ha sollevato la questione dell'accessibilità delle fermate degli autobus, proponendo un confronto con Trentino Trasporti.


È emersa inoltre la necessità di una collaborazione con la Quarta commissione e gli Ordini professionali. La presidente Masè ha proposto l'organizzazione di una Conferenza d'informazione sul tema, ricordando come l'eliminazione delle barriere architettoniche sia un beneficio per tutta la comunità, dalle persone con disabilità agli anziani, fino ai genitori con passeggini.


L'ordine del giorno, approvato il 6 marzo 2024 su proposta di Mariachiara Franzoia (Pd), aveva già visto un primo passaggio in commissione l'8 gennaio con l'assessore alla Salute Mario Tonina. L'obiettivo finale è creare un piano condiviso che renda il territorio trentino più accessibile e inclusivo per tutti i cittadini.

comments powered by Disqus