Trento / Sicurezza

Mauro Poli: «Furti e aggressioni nei supermercati continuano a crescere»

Il responsabile marketing del gruppo: «Gli ammanchi pesano, la violenza è inaccettabile». Gli episodi sono ormai quotidiani, fra i più recenti, venerdì, quando sono stati colpiti un addetto alla vigilanza e il responsabile del punto vendita Lidl di via Brennero

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di Leonardo Pontalti

TRENTO. «Quello dei furti e degli ammanchi di merce per tutta la nostra categoria è un problema che sempre di più. Ma finché la questione è economica è un conto, quando sfocia nella violenza è ancora più grave».

Dopo l'aggressione subita venerdì da un addetto alla vigilanza e dal responsabile del punto vendita Lidl di via Brennero, anche il responsabile marketing del gruppo Poli, Mauro Poli, sottolinea come il problema della sicurezza all'interno dei punti vendita sia sempre più pesante.

Gli episodi sono ormai quotidiani: solo nelle ultime settimane, sempre alla Lidl, un altro addetto alla vigilanza era stato strattonato e ancora - dopo quasi un mese - non ha potuto rientrare in servizio. Nel quartiere di San Pio X un cliente era stato aggredito per "vendetta" da un balordo dopo aver segnalato il suo tentativo di furto.

Un problema legato essenzialmente ai furti. Sono in aumento?

«Dare dei numeri è sempre complesso, anche perché quasi sempre gli ammanchi vengono alla luce in sede di inventario, a cose fatte. Certo, è un problema che sta crescendo e incidendo sempre di più e a fine anno, sul bilancio sono una voce che pesa, sempre di più».

A livello nazionale, gli ultimi numeri disponibili erano quelli dei dati analizzati dalla Cattolica di Milano e da Transcrime in un report sulla sicurezza nel comparto retail: ogni anno le differenze inventariali delle aziende del settore del commercio al dettaglio e della grande distribuzione organizzata toccano in media l'1,5% del fatturato annuo, portando la stima del valore delle perdite a circa 4,6 miliardi di euro.

Somme a cui vanno aggiunte anche quelle che le aziende spendono per tutelarsi, raggiungendo così un costo economico totale stimato pari a 6,7 miliardi di euro, l'equivalente di 114 euro per ogni cittadino. E in provincia, stando ai dati Ispat, i furti in esercizi commerciali sono passati dall'8% dei furti totali una decina d'anni fa all'11% di due anni fa.

Un fenomeno ormai generalizzato, anche sul territorio?

«La situazione varia da zona a zona, possiamo dire che tendenzialmente nelle valli il problema incide meno, mentre invece in città e nei centri maggiori incide maggiormente».

Era stato proprio il gruppo Poli, tra l'altro, in città, ad introdurre per la prima volta la vigilanza privata nei punti vendita, nel 2008 quando ancora l'espansione dei grandi gruppi discount doveva ancora iniziare. Era accaduto in via Orfane, dove ora le insegne del gruppo non sono più presenti. Proprio le condizioni di sicurezza, oltre alle ridotte dimensioni non più concorrenziali, avevano spinto il gruppo a dire addio a malincuore a uno dei supermercati simbolo per la famiglia, il secondo aperto da Beniamino e Giuseppe dopo quello di via Brennero.

Quello legato alla sicurezza è un tema che tocca anche i dipendenti.

«La gran parte dei furti, come dicevo, purtroppo non viene scoperta se non in fase di inventario, a cose fatte. I problemi sorgono quando invece il personale e gli addetti si ritrovano a sorprendere qualcuno sul fatto e possono esserci reazioni a cui far fronte. In quel caso, sì».

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