Sciopero dei magistrati, assemblea a Trento: «Vogliamo difendere la nostra Costituzione»
Oggi la nuova giornata di mobilitazione contro la separazione delle carriere tra giudici e pm e altre modifiche volute dal governo Meloni. Il presidente del Tribunale, Spina: «Valorizzare i passaggi tra una funzione e l'altra». Spadaro, presidente regionale Anm: «Abbiamo rispetto delle istituzioni, chiediamo solo il dialogo»
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TRENTO - L'adesione allo sciopero è prossima all'80%: lo ha annunciato il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati, Rocco Maruotti, nel giorno dell'astensione delle toghe che contestano la riforma sulla separazione delle carriere tra giudici e pm.
A Trento, stamane, il presidente del Tribunale, Luciano Spina, ha sottolineato: «La protesta non è contro questo governo. In qualità di magistrati e cittadini, sentiamo il dovere di criticare iniziative che possono essere errate o, peggio ancora, dannose. Vogliamo difendere la nostra Costituzione.
Non è uno sciopero per rivendicazioni sindacali o di categoria, ma per i cittadini tutti. È un fatto eccezionale e un caso rarissimo. Auspico che forse si possa tornare in una prospettiva che possa valorizzare i passaggi di carriera tra una funzione e l'altra, soprattutto per permettere ai giovani magistrati di poter scegliere tra un'opzione e l'altra», ha aggiunto Spina, ricordando la scelta dei padri costituenti in merito alla magistratura.
Per parte sua, Giuseppe Spadaro, presidente della giunta distrettuale dell'Anm del Trentino Alto Adige, durante l'assemblea aperta al pubblico, questa mattina a Trento, ha osservato: «Ho la sensazione che su alcuni temi si voglia alimentare un clima di rissa. Noi abbiamo un senso e un rispetto delle istituzioni: chi vuole il dialogo si confronta, nessuno può impedirci il confronto. I magistrati hanno il diritto e i dovere di informare tutti sui temi fondanti della nostra democrazia, soprattutto le giovani generazioni. Non sono accettabili pretese di silenzio su temi della legalità», ha affermato.
In merito all'iniziativa, Spadaro ha precisato che l'astensione dalle udienza è stata proclamata «per rendere pubbliche le ragioni di contrarietà alla riforma, animare ed auspicare un confronto dialettico con la società».
E ha concluso: «Il nostro scopo è confrontarci con tutti gli operatori della giustizia, quando ci sono in discussione valori così fondanti dell'ordinamento di giustizia».
All'assemblea è intervenuto anche il professore emerito della facoltà di giurisprudenza di Trento, Roberto Toniatti: «Esprimo una forte perplessità su questo ddl di riforma della giustizia: vedo più danni che gli asseriti vantaggi. Siamo di fronte a una riforma cospicua, non marginale. La riforma non tocca solo la separazione delle carriere, ma è una riforma giurisdizionale e della giustizia disciplinare.
Una riforma molto pesante e incisiva, fatta senza concertazione con Parlamento e magistratura. Ciò che mi sembra più lesivo dell'ordine costituzionale è che nei primi sei mesi di ogni legislatura, il Parlamento debba compilare una lista delle persone da sorteggiare. Significa che ogni maggioranza si fa il suo Csm.
Avvilente anche il metodo del sorteggio per le componenti togati, che significa deresponsabilizzazione delle scelte e deprimere le possibilità di associazionismo della magistratura", ha aggiunto Toniatti durante il suo intervento.
Chi invece plaude alla riforma voluta dal governo Meloni sono gli avvocati penalisti: «La separazione delle carriere è una richiesta di natura storica per gli avvocati italiani, senza che ci fosse alcuna contaminazione politica. Se ne comincia a parlare prima della riforma Codice penale nel 1988. Per noi è essenziale per la realizzazione del giusto processo", ha detto il presidente della Camera penale di Trento e Rovereto, Roberto Bertuol, nell'ambito dell'assemblea organizzata dall'Anm locale per lo sciopero dei magistrati.
«Non possono esserci ambiguità: gli avvocati penalisti hanno profondamente a cuore indipendenza dei magistrati e soprattutto del pm, al pari di quella del giudice. Indipendenza deve essere costruita anche su modello solido», ha affermato Bertuol.