Nuovo allarme dei sindacati: l’emergenza casa in Trentino non può più aspettare
Faggioni (Sunia Cgil): «In quasi un anno e mezzo di legislatura pochi i passi concreti per dare risposte al bisogno abitativo. Servono più risorse per ristrutturare gli alloggi pubblici sfitti, per realizzare un piano casa straordinario e per disincentivare la speculazione»
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TRENTO - “Un grido d’allarme che purtroppo non ci stupisce”. Così Manuela Faggioni (foto), segretaria del Sunia Cgil, commenta la forte preoccupazione espressa dall’Ordine degli assistenti sociali sull’emergenza abitativa in Trentino e sull’aumento del numero di sfratti.
“Condividiamo ogni aspetto di questa preoccupazione che è reale e concreta e che se non gestita rischia di avere ricadute gravi sulla tenuta sociale. Purtroppo, però, non possiamo che constatare il sostanziale immobilismo della giunta Fugatti, di fatto rimasta sorda fino a questo momento alle richieste portate avanti dai sindacati, dalle minoranze e dalle associazioni sulla casa”.
Per il Sunia Cgil tutte le proposte messe in atto fino a questo momento sono solo dei palliativi che non risolvono in modo strutturale il problema abitativo in Trentino.
“Ci si concentra su interventi che sono più di facciata che di sostanza, con dubbie ricadute concrete. Invece di finanziare progetti che, se tutto va bene, avranno poca influenza sulla situazione, riteniamo sia necessario finanziare adeguatamente Itea affinché si possa accelerare il programma di ristrutturazione degli alloggi di risulta, nonché provvedere alle necessarie manutenzioni dei moltissimi condomini che sono stati letteralmente abbandonati per decenni, obbligando gli inquilini a vivere in alloggi umidi, malsani e inadeguati”.
Sulle ristrutturazioni in autorecupero Sunia giudica positivo il bando del comune di Trento per 20 abitazioni.
“È chiaro, però, che è una goccia nel mare. Itea dovrebbe fare una seria verifica delle condizioni degli alloggi vuoti, con l'obiettivo di passare ad auto recupero quanto più possibile, in modo da smaltire parte dell'arretrato. A questo punto Itea potrebbe occuparsi solo dei lavori di ristrutturazione più grossi, sicuramente più appetibili per le aziende. È troppo poco, come spesso fa l’assessore Marchiori, limitarsi a dire che i bandi delle ristrutturazioni sono poco interessanti per le aziende. Si trovi il modo di renderli più attrattivi, non possiamo lasciare un patrimonio immobiliare fermo e le persone senza un tetto”.
La segretaria del Sunia tocca anche il tema del personale Itea. È noto infatti che Via Guardini soffra di una carenza di organici. “Se questo è un problema si proceda alla sostituzione del personale andato in pensione e al rafforzamento delle risorse umane. Non si può dichiarare di voler risolvere il problema casa e poi restare a guardare”.
Vista la complessità e urgenza delle questioni da trattare Sunia torna a chiedere, per l’ennesima volta, la convocazione urgente del Tavolo sulle politiche abitative.
“L'assessore aveva promesso un osservatorio del quale ancora non c'è traccia, vanno rivisti regolamenti e legge provinciale; è necessario adeguare le soglie Icef di accesso e di uscita agli alloggi pubblici, siamo ancora con le graduatorie bloccate e prima di ottobre prossimo non si ripartirà; per non parlare della mancata indicizzazione dell'Icef stesso, madre di tutti i problemi o quasi, almeno in Itea. Si è perso abbastanza tempo”, conclude Faggioni.