Il ritorno dei Negrita con «9»: tour dal 10 aprile
Sono andati fino alle porte di Dublino per cercare quel suono che volevano ritrovare sul loro percorso, i Negrita che martedì prossimo pubblicano un nuovo album.
Il capitolo discografico, il nono della carriera e che a scanso di equivoci e vuoti di memoria s’intitola proprio «9», è quello che ha portato la band aretina ad incontrare di nuovo quel rock poco pensato e tanto suonato dal quale sono partiti e che nel corso degli anni avevano contaminato delle influenze più differenti, a cominciare da quel Sudamerica di tanti viaggi rimasto appiccicato al Dna musicale di Pau, Drigo e Mac.
«Abbiamo lavorato in modo diverso - hanno raccontato i tre durante l’incontro con la stampa di oggi - per dimostrare che il fare musica insieme, con strumenti come se fossimo dal vivo, produce emotività e certi risultati dei quali la nostra generazione ha bisogno». Tredici sono invece le canzoni messe nella scaletta, da “Il Gioco”, primo singolo per le radio, a “Non è colpa tua”, passando dall’inno tra ironia e verità contro una certa società dell’apparire cantata in “Poser” (scritta a quattro mani con Il Cile), da “Que sera sera”, “Se sei l”amore” che è poi l’unica ballad dell’album e tutte le altre. Il viaggio musicale dei Negrita questa volta è partito da Roma, dove la band è stata impegnata a lungo come protagonista della riedizione del musical Jesus Christ Superstar al teatro Sistina.
«È stata un'esperienza strana - hanno commentato i Negrita - perché per un mese siamo saliti sullo stesso palco senza spostarci come in tour. Questo musical è l’unico che amiamo da sempre e mentre il mattino e il pomeriggio lo passavamo in studio, ogni sera andavamo in scena con un opera a nostro parere stupenda. Questo lavoro ci ha spinto a cercare anche per l’album quei suoni di fine anni Sessanta e inizio Settanta, di quel rock che cominciava ad avere un certo tipo di pretese».
A Dublino, tra le mura del Grouse Lodge dove sono passati tanti nomi importanti della musica e dove sono state fatte le ultime registrazioni di Michael Jackson, i tre accompagnati dai nuovi componenti del gruppo Guglielmo “Ghando” Ridolfo Gagliano, Giacomo Rossetti e Cristiano Dalla Pellegrina, ci sono andati per rifinire e confezionare il lavoro.
«La musica per noi è artigianato - spiega Pau - ma ha anche un aspetto magico. Lo studio era pieno di oggetti simbolici di un certo tipo, alcuni dei quali sono finiti anche nella foto in copertina che ci ritrae davanti ad una delle porte della casa«.
A proposito di un certo atteggiamento del voler apparire per forza e della cultura della musica figlia del piccolo schermo televisivo, i tre hanno ricordato la propria esperienza agli esordi. »Quando è uscito il nostro primo album - ricordano loro - a Claudio Cecchetto piacque al punto da volerci portare ad una trasmissione televisiva. Noi accettammo chiedendo però di suonare dal vivo e per questo non se ne fece più nulla».
Con le nuove canzoni di «9», ma anche con quelle di repertorio, i Negrita partiranno con un nuovo tour nei palazzetto, con apertura il 10 aprile dal Mandela Forum di Firenze per poi spostarsi nelle principali città italiane per tutto fino al 25 dello stesso mese, data della chiusura al Palasport di Pordenone.
Carlo Mandelli [Ansa]