I «Figli della libertà» e una scuola diversa
È possibile un’ alternativa alla scuola come la conosciamo? A questa domanda prova a rispondere il film documentario «Figli della libertà», di Lucio Basadonne e Anna Pollio, che esce oggi in quaranta sale italiane, tra cui il teatro di Meano dove verrà proiettato alle 20.45.
Un’educazione senza compiti e senza voti è in grado di dare un futuro a chi la riceve? E’ questo l’interrogativo che si pongono i componenti di una famiglia che ha lasciato l’educazione tradizionale per capire cosa succede imparando fuori dagli schemi.
Nelle immagini di «Figli della libertà» c’è una bambina che va in una scuola strana: non ci sono né voti, né banchi, né adulti che comandano. Questa bambina ha un papà che all’inizio si diverte a far crescere la figlia libera, poi gli cominciano a venir dubbi. «Magari mi cresce una selvaggia che corre nuda per i boschi e che finisce a fare i posaceneri con le lattine e suonare i bonghi in piazza», pensa preoccupato.
Allora prende lo zaino e va a cercare chi è cresciuto in modo simile, per capire se ha fallito o meno nella vita. Incontra André Stern, Silvano Agosti e tanti altri, meno famosi. Questo papà ha una moglie che insegna in una scuola normale e che si tormenta se la sua scelta è buona o meno. Allora vanno a chiedere consiglio ad esperti come Daniele Novara, a Monica Guerra, Francesca Antonacci e a Emily Mignanelli.
Non contenti interrogano anche Paolo Sarti, Paolo Mottana, Erika Di Martino e Raffaella di Cataldo e ognuno dice la sua. Intanto per la bambina sta arrivando l’esame e l’atmosfera di gioco comincia a cambiare. Con uno stile leggero e irriverente «Figli della libertà» mette in discussione la delega dell’istruzione chiedendosi se la scuola è un sistema di controllo che disciplina e limita la libertà, o se anche noi genitori «so tutto io» siamo parte di quel sistema che tanto critichiamo.
Il racconto è quello di un anno di vita fra viaggi, discorsi, giochi e deliri per capire se il sistema si può cambiare, se educare all’obbedienza è giusto o meno e se la felicità è roba per ricchi e fricchettoni. Il film sarà presentato da Sybille Kramer, che condurrà anche il dibattito al termine della proiezione.