Stasera i GoGo Penguin Ma non è soplo jazz

di Fabio De Santi

Una formazione che si muove dal jazz per incorporare elementi della musica classica dei primi del ’900 (Shostakovich, Satie e Debussy) guardando anche alle avanguardie elettroniche degli ultimi decenni e a nomi come quelli di Brian Eno Aphex Twin e Massive Attack.

Sono queste le credenziali dei GoGo Penguin che suoneranno questa sera negli spazi del Teatro di Sanbàpolis per la rassegna Jazz’About (ore 21). La line up dei GoGo Penguin ha una forma legata a quelle canoniche della musica jazz, ovvero contrabbasso, pianoforte, batteria.

Ma nella musica degli inglesi Nick Blacka, Chris Illingworth e Rob Turner di tradizionale e canonico non c’è in realtà molto. Nelle note che accompagnano l’evento infatti Denis Longhi direttore artistico della rassegna sottolinea: «Nella loro musica jazz ce n’è, indubbiamente, perché questa è la evidente matrice di partenza (i tre evitano anche qualsiasi forma di “maquillage” elettronico sulla propria strumentazione), lo è nei suoni, lo è nell’approccio allo strumento; ma è a livello di scrittura che il “progetto” GoGo Penguin stupisce e non poco. La grande capacità e la naturalezza con cui fanno convivere scuole e mondi diversi è davvero notevole, e rara. Omaggi espliciti, voluti, ma filtrati da un grande piglio personale e dalla voglia di modellare una propria voce ben precisa e distinta, nel panorama del jazz contemporaneo».       

Open act affidato al dj Rocco Pandiani collezionista, fondatore dell’etichetta discografica Right Tempo, ma anche musicista che negli anni ha collaborato con artisti del calibro di Gilles Peterson, Cinematic Orchestra, Galliano e Kid Koala così come con Andrea Gemolotto e Claudio Coccoluto, monumenti della club culture italiana, a conferma della sua versatilità (e del suo approccio adancefloor oriented», per quanto sempre con le sonorità jazz come stella polare).

La chiusura della serata, realizzata in collaborazione con UploadSounds, sarà sulle note del trio trentino Electric Circus e delle sue esplorazioni tra jazz e musica etnica.

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