Festival Contavalle, gran finale domenica con Mario Perrotta e il Piccolo Museo del Diario

Il Festival Contavalle è giunto al suo ultimo giorno e si chiuderà domani, domenica 20 agosto con un doppio appuntamento nel comune di Altavalle, tra Grumes e Faver.

Un’ultima giornata all’insegna del tema della memoria. Si comincia alle 18 al Green Grill di Grumes con l’aperitivo con l’autore dove sarà possibile scoprire il Piccolo museo del diario, un percorso multisensoriale e interattivo nato per raccontare l'Archivio dei diari e le preziose testimonianze autobiografiche che esso conserva. Una folla di esistenze comuni ma anche eccezionali, come, ad esempio, quella di Clelia che ha fissato sul lenzuolo più bello la sua vita di contadina con sette figli e il suo amore per il marito morto in seguito a un incidente.

Memorie private che da storie singole e personali sono diventate storie collettive e universali affiancandosi così alla Storia, quella con la S maiuscola. Al termine dell’incontro degustazione gratuita con i vini di Pojer&Sandri.

Alle 21 nella piazza di Faver sarà in scena Mario Perrotta con lo spettacolo tratto dall’omonima trasmissione radiofonica Emigranti Espress “Era il 1980. Stazione di Lecce. Ore 21 e 07. Come tutti i giorni di ogni benedetto anno, a quell’ora parte il treno degli emigranti. Nel 1980 su quel treno c’ero anch’io. E avevo appena dieci anni. E viaggiavo da solo! Una volta al mese... Adesso me lo voglio rifare quel viaggio. Voglio rivedere quelle facce, voglio risentire le loro storie, ma stavolta il treno... lo guido io”. In questa messa in scena, Mario Perrotta, attore, drammaturgo, regista teatrale e scrittore racconta in tre tappe il lungo viaggio dei migranti italiani tra Lecce e Stoccarda via Milano, mettendo in atto un azzardo teatrale, un inseguimento ritmico tra parole e musica, per riprodurre dal vivo ciò che in radio fu il frutto di ore e ore di montaggio certosino.

Concepito come trasmissione per Radio 2 Rai e divenuto poi un romanzo edito da Fandango libri, Emigranti Esprèss affronta il tema dell’emigrazione italiana del secondo dopoguerra.

Gli eventi sono inseriti all’interno del Festival Contavalle, organizzato dall’associazione .doc.

«Contavalle - spiegano gli organizzatori - è un festival che nasce principalmente per creare connessioni e occasioni di dialogo con quelle realtà che fanno del teatro, del racconto e dell’arte in genere strumenti per lottare contro il dissolvimento della propria comunità paesana.

La rete di associazioni e paesi che Contavalle si propone di tessere, oltre a rappresentare un’occasione rara di confronto e scambio fra le esperienze e i metodi del teatro povero, civile, partecipato e dell’auto-dramma, offrirà a tutti i partecipanti importanti occasioni di riflessione sull’Italia dei piccoli centri, sulle loro strategie di resilienza, sulle buone pratiche legate alla gestione della loro cultura e della loro economia.

Il Festival Contavalle è un progetto culturale che riprende e amplia alcuni percorsi già attivati da anni nel territorio dell’alta val di Cembra, in particolare nel comune di Altavalle, nato dalla fusione tra i paesi di Grauno, Grumes, Faver e Valda.

È uno strumento offerto alla società civile per creare occasioni di confronto pubblico e discutere attivamente delle necessità riguardanti i piccoli centri di montagna. Un confronto che prende vita nelle forme del teatro partecipato, civile e di comunità.

Contavalle si terrà tra il 13 e il 20 agosto 2017 nelle piazze dei quattro paesi di Altavalle ospitando alcune delle realtà più interessanti del teatro civile e partecipato attive in Italia.

Realtà che hanno trovato nel teatro, nella musica, nell’arte, nella cultura in generale la chiave della propria ri-esistenza, per opporsi allo sfaldamento delle proprie comunità».


 

L’associazione .doc persegue scopi di utilità sociali nel settore della cultura, dell’arte e della comunicazione. Nello specifico opera allo scopo di recuperare e conservare la memoria locale delle comunità, favorire e sostenere la diffusione e la consapevolezza dei valori dell’impegno civile, sostanziare il concetto di “diversità” in tutte le sue declinazioni e incoraggiare una visione critica e consapevole della contemporaneità.

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