Ministri, «Fidatevi» del nostro rock
S'intitola 'Fidatevi' il nuovo album dei Ministri, in uscita venerdì 9 marzo. Con una scaletta composta da dodici brani, da 'Tra le vite degli altri' a 'Dimmi che cosa', registrati alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani (che ha anche prestato il violino per il brano che dà il titolo a tutto l'album), il lavoro da studio della band milanese ha aperto le sonorità del gruppo, fermo restando il piglio che ha permesso ai tre di diventare in dieci anni di carriera uno dei nomi di riferimento della scena alternative rock in Italia.
"Durante l'anno di lavorazione che abbiamo dedicato all'album - ha raccontato Federico Dragogna, parte della band assieme a Davide Auteliano e Michele Esposito - ad un certo punto è sembrato che il rock fosse sparito dalla scena musicale italiana. Questo, in un certo senso, ha fatto sì che ci sentissimo più soli e proprio per questo più liberi di fare quello che più ci andava di fare. Niente obblighi e niente aspettative troppo pressanti". Con una carriera ormai giunta al dodicesimo anno di attività, avviata con il debutto autoprodotto 'I soldi sono finiti', i Ministri hanno deciso di raccontare anche nel nuovo album la loro generazione, oggi quella dei trentacinquenni e dintorni, cresciuta come è cresciuta la band.
"Abbiamo ampliato la paletta dei colori che compongono la nostra musica - ha detto sempre Dragogna - anche, ma non solo, per motivi anagrafici. Vogliamo continuare a raccontare la storia di una rock band in Italia. Quando abbiamo cominciato, dieci anni fa, la nostra scelta di fare musica appariva come quella di tre smidollati. Oggi si rischia anche intraprendendo strade all'apparenza più sicure, quindi tanto vale fare quello che piace, piuttosto che quello che non ci piace". Tema comune che lega gran parte delle canzoni è quello della fiducia. "Ci siamo accorti che per vivere - ha detto Dragogna - abbiamo bisogno di qualcuno, che sia un partner o altro tipo di persona non importa. E' importante non sentirsi soli come stelle sperdute nello spazio. In tempo di elezioni politiche, poi, il titolo dell'album poteva anche suonare come provocazione, ma non potevamo saperlo". L'album sarà anche il protagonista di un nuovo tour nei club italiani, in partenza il 5 aprile dall'Estragon di Bologna.
La dimensione del live, fatta di interminabili tour e tanti concerti da tutto esaurito, è stata poi quella che ha permesso alla band di conquistarsi un pubblico di fedelissimi. "Abbiamo sempre dato tutto sul palco - ha concluso Federico - cercando di divertirci. I live sono stati importanti per raggiungere tante persone che altrimenti, vista una scarsa esposizione mediatica, non sarebbero potute arrivare così facilmente alla nostra musica".