Casati vince il premio Itas Trionfo di «La lezione del freddo»
Roberto Casati con La Lezione del Freddo trionfa nella sezione migliore opera narrativa, La Cresta Infinita di Sandy Allan si aggiudica il premio per la migliore opera non narrativa, L’Uomo Montagna del duo francese Gauthier-Fléchais diventa la prima graphic novel a vincere la sezione narrativa per ragazzi
Il Premio ITAS del Libro di Montagna, il concorso letterario dedicato alle opere in cui si celebra la montagna, è giunto alla sua tappa conclusiva proclamando i vincitori della 44ᵃ edizione nell’ambito del 66° Trento Film Festival.
Il presidente di giuria Enrico Brizzi e Lorenzo Carpanè, coordinatore del Premio e responsabile del progetto formativo dedicato ai ragazzi Montagnavventura, insieme a Paolo Cognetti, vincitore dell’edizione 2017, hanno annunciato i vincitori e i segnalati speciali.
A ritirare il Trofeo Aquila ITAS, realizzato quest’anno dall’artista genovese Corrado Zeni, per ciascuna delle tre categorie in gara sono:
Migliore opera narrativa: Roberto Casati con La Lezione del Freddo (Einaudi)
L’opera del filosofo cognitivista milanese si è distinta perché abbina una grande profondità interiore ad un linguaggio con una forma narrativa gradevole, una scrittura sapiente e raffinata che non gode di sé stessa, ma preferisce mettersi al servizio del lettore. Attenzione, generosità, lentezza, Casati trasforma il freddo nella metafora di un tempo perduto. Ma oltre allo spessore dell’occhio indagatore, abituato ad osservare ciò che lo circonda con coscienza, emerge anche una grande capacità di narrazione del quotidiano.
Migliore opera non narrativa: Sandy Allan con La Cresta Infinita (Alpine Studio)
Il libro racconta una straordinaria prova di resistenza e impegno ai limiti della sopravvivenza, una delle più grandi recenti imprese alpinistiche: la prima salita, nell’estate del 2012, alla vetta del Nanga Parbat, uno dei più difficili e imponenti Ottomila, lungo la Mazeno Rigde, un’infinita cresta lunga 10 chilometri. Prima di allora dieci spedizioni precedenti l’avevano tentata e avevano fallito.
La straordinaria avventura dei sei alpinisti, raccontata da Allan in prima persona, ha colpito la giuria soprattutto per l’uso, sapientemente calibrato, del tipico understatement inglese che rende la narrazione a tratti anche ironica e non autocelebrativa.
Migliore opera narrativa per ragazzi: Séverine Gauthier e Amélie Fléchais con L’Uomo Montagna (Tunuè)
Prima graphic novel a ricevere il Premio ITAS, l’opera è stata apprezzata tanto per la bellezza dei disegni quanto per la poeticità del racconto. È un libro per un pubblico giovanissimo, ma chiaramente indirizzato anche ad uno più adulto, per molteplici motivi: dalla simbologia del racconto, ai diversi livelli di lettura fino all’estrema cura nella costruzione di tavole complesse, caratterizzate da colori tenui e disegni romantici. La storia mostra sin dalle prime pagine l’addio che si consuma tra un nipote e un nonno, un lungo arrivederci che diventa anche invito ad intraprendere un viaggio per ritrovarsi ancora.
“La giuria del Premio ITAS, che ho l’onore di presiedere, ha saputo lavorare in piena armonia anche quest’anno, individuando con facilità i libri da segnalare come più meritevoli e i vincitori da premiare”, ha affermato Enrico Brizzi, scrittore e presidente di giuria dal 2013. “La giuria del Premio Itas ha accolto il ritorno all'annualità del premio con piena soddisfazione; mai come oggi l'editoria consacrata alla montagna sembra vivace e capace di presentare un ampio e variegato ventaglio di titoli. Ne sono testimonianza eccellente i vincitori 2018: il saggio narrativo di Roberto Casati sul freddo e i suoi inattesi insegnamenti, l'ironica e potente narrazione di Sandy Allan di un'impresa alpinistica di primissimo ordine lungo la Mazeno Ridge, e la delicatissima opera grafica francese ''L'Uomo montagna'' di Séverine Gauthier e Amélie Fléchais”.
“Mia madre – dichiara Roberto Casati - è cresciuta nello stesso cortile monzese in cui abitava Walter Bonatti. Tutti i fine settimana e tutte le vacanze della mia infanzia e adolescenza sono trascorsi all'ombra delle montagne dietro casa, le Grigne, la Valtellina, un po' di Dolomiti, moltissima Val di Cogne. Non avrei mai pensato di venir ricompensato un giorno per un libro su montagne di cui non avevo mai sentito parlare, alla frontiera tra Vermont e New Hampshire. Montagne semplici ma bellissime, primordiali, che si erigono solitarie in un mare sconfinato di boschi. Fredde d'estate come d'inverno. Sono diventate un po' le mie montagne”.
Menzione speciale per Echi nel Silenzio - Paesaggi della Grande Guerra dal Garda al Pasubio (Publistampa edizioni), del trentino Andrea Contrini. Si tratta di un libro fotografico che propone quasi duecento fotografie a colori, che raccontano i luoghi della cosiddetta “Guerra bianca”. Il progetto editoriale si è distinto per la sua maestria nel raccontare tre concetti sublimi con sguardo originale: la Grande Guerra, la fotografia e la montagna.
La giuria ha inoltre segnalato altre due opere significative: L’attraversamento invernale delle Alpi (MonteRosa Edizioni) di Alberto Paleari per la sezione narrativa e Il peso delle ombre (Gabriele Capelli Editore) di Mario Casella per la sezione non narrativa.
“É un libro che racconta – spiega Alberto Paleari – l’attraversamento con gli sci della catena alpina, dal lago Maggiore, in Piemonte, al lago dei Quattro Cantoni nel nord della Svizzera, che ho compiuto con due amici tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio 2017. Non è stata un’impresa alpinistica, piuttosto l’occasione per descrivere i luoghi attraversati e la loro storia: da quella dei partigiani e del rastrellamento in Valgrande del giugno 1944, a quella della colonizzazione Walser del Goms e della val Formazza. Ma anche l’epopea della costruzione delle dighe e delle centrali elettriche sulle Alpi a inizio ‘900, l’elogio degli scrittori di confine tra la valle d’Ossola e lo svizzero Canton Ticino, una perorazione in difesa dell’ambiente montano, la descrizione dei mutamenti nella natura alpina che ho notato in cinquant’anni di frequentazione e in più di quaranta di mestiere di guida alpina. Dopo due settimane di cammino attraverso montagne e valli selvagge come nelle Alpi se ne possono trovare soltanto in pieno inverno, in cui non abbiamo incontrato altri alpinisti e mai abbiamo trovato una traccia battuta, siamo giunti con gli scarponi e gli sci in spalla ad Altdorf, sotto la statua di Guglielmo Tell, a portarvi l’umile omaggio della nostra fatica”.
“È con grande piacere – afferma Mario Casella – che, cinque anni dopo aver già vinto il Premio ITAS con il racconto di un viaggio invernale sulle montagne del Caucaso, accolgo la notizia della segnalazione del mio nuovo libro “Il peso delle ombre” nell'edizione 2018 dello stesso Premio.
Dopo l'esplorazione delle montagne tra il Mar Caspio e il Mar Nero, con questo libro ho voluto tentare l'avventura di un viaggio nella mente di chi, a torto o a ragione, è stato accusato di aver mentito sul raggiungimento di una vetta. Un'avventura rischiosa e che ha fatto nascere nell'autore molti dubbi e interrogativi. La segnalazione all'ITAS mi conforta e conferma che una riflessione sul delicato tema del rapporto tra vero e falso è necessaria in ogni ambito della nostra vita. Anche quando andiamo in montagna”.
Montagnavventura e Aquila Studens
Confermato anche quest’anno il successo di Montagnavventura, il progetto formativo rivolto alle scuole che ogni anno invita i giovanissimi a trascrivere le emozioni della montagna all’interno di un concorso a loro dedicato.
“Gli oltre 650 racconti pervenuti fanno di Montagnavventura il concorso di narrativa per ragazzi di maggiore successo in Italia e testimoniano il desiderio sempre più forte tra i giovani di esprimere, attraverso la scrittura, quelle emozioni che solo ambienti naturali come la montagna possono far nascere”, commenta Lorenzo Carpanè, coordinatore del progetto. “Mi riempie inoltre d’orgoglio poter affermare che il livello qualitativo dei racconti arrivati quest’anno si è alzato notevolmente. Abbiamo letto tantissimi racconti interessanti e abbiamo avuto non poca difficoltà a decretare i vincitori, un imbarazzo nel quale spero di ritrovarmi nuovamente anche per la prossima edizione”.
Nella sezione ragazzi 11-15 anni, ad aggiudicarsi il premio Montagnavventura è stata Jenny Bonetti (14 anni, Trento) con il racconto L'inferno sulla Terra. Il premio Montagnavventura sezione 16-26 è stato assegnato, invece, a Giacomo Ruaro (26 anni, di Costabissara – VI) con Il Puzzone; Maria Letizia Boscagin (17 anni, Albaredo d'Adige – VR) con Un grigio, malinconico acquerello e Paolo Bursi (24 anni, Buttapietra – VR) con Profumo di Provenza.
I due premi Aquila Studens 2018, con cui ITAS premia le due migliori tesi di laurea sullo studio della montagna e dell’ambiente alpino in ogni aspetto naturale, umano, storico e letterario, sono stati assegnati a: Gian Gabriele Della Torre, per la tesi triennale “Stima della sostenibilità economica negli alpeggi della Val Dossana” e Maria Martini Barzolai, per la tesi magistrale “Alte Dolomiti: fallimento di governance in un network di destinazione in Comelico”.
Premio ITAS del Libro di Montagna
Istituito nel 1971, in occasione dei 150 anni di vita di ITAS Assicurazioni, il Premio ITAS del Libro di Montagna è il primo concorso italiano in assoluto dedicato alla letteratura alpina e nel corso degli anni ha contribuito a far conoscere i libri di scrittori di montagna già noti o che, grazie al premio, lo sono diventati: Messner, Zoderer, Camanni, Cassin, Rigoni Stern, Urubko, Casella, Macfarlane, Cognetti, Leoni per citarne solo alcuni. Nel 2017 il Premio ITAS è tornato ad avere cadenza annuale confermandosi come stimato punto di riferimento all’interno del panorama letterario ed editoriale italiano.