Il liceo Prati ricorda Albert Defant

di Giacomo Poletti

Albert Defant fu un climatologo e un oceanografo di fama mondiale, la cui opera si sviluppò nel corso della prima metà del ‘900: la figura dello scienziato trentino è ricordata fino a fine mese da una mostra al liceo Prati di Trento, curata da Aisam, l’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia e dall’associazione Meteotrentinoaltoadige, con il supporto di Caritro.

L’esposizione verrà poi trasferita a Rovereto a palazzo Alberti, dal 31 ottobre al 18 novembre. Defant, nato a Trento nel 1884, fu un personaggio di assoluto rilievo nel panorama scientifico del secolo scorso, tuttavia risulta relativamente ancora poco conosciuto nella nostra Provincia. A riscoprirne e a valorizzarne le opere, con i pannelli esposti nell’atrio dello storico istituto trentino - proprio l’edificio di via Santissima Trinità ospitò le prime misure meteorologiche di Trento - ci ha pensato il professor Dino Zardi, docente dell’Università di Trento, all’interno di un progetto che prevede anche la nascita di un sito web dedicato al luminare. «La sua storia è esemplare sia per il percorso umano che scientifico» ha ricordato Zardi.

Defant si trasferì ad Innsbruck nel 1900, a 16 anni, dove frequentò l’Istituto di Fisica Cosmica. Qui conseguì la laurea in meteorologia e nel 1906 ultimò il dottorato. Lavorò al Servizio Meteorologico Centrale di Vienna, operando allo sviluppo delle previsioni, al tempo un settore ai primordi. Nel 1919 Defant rientrò a Innsbruck come professore di fisica cosmica: dal 1925 al 1927 prese parte ad una spedizione oceanografica nell’Atlantico meridionale, dove si distinse per competenza e capacità. Una volta rientrato, fu insignito della cattedra di oceanografia all’Università di Berlino e della nomina a direttore del museo del mare; nel 1950 divenne rettore dell’Università di Innsbruck.
Ritiratosi dall’insegnamento nel 1955, non cessò mai l’attività di ricerca, trascorrendo lunghi periodi di studio in Scandinavia e Stati Uniti: in quegli anni produsse due volumi di oceanografia considerati ancora oggi i pilastri della disciplina. Si spense serenamente, ad Innsbruck, nel 1974.

Come ricordato da Zardi, furono proprio i suoi lavori giovanili sulle oscillazioni dei livelli del lago di Garda e sulle brezze di monte e di valle in Trentino a lanciarlo nel panorama scientifico del tempo. Lavori in tedesco (ma Defant parlava fluentemente l’italiano) basilari per lo sviluppo di una solida tradizione nell’ambito delle scienze del meteo e del clima, su cui si vanno ad innestare le conoscenze odierne, come ad esempio il modello di previsione del tempo per la nostra provincia (presentato all’inaugurazione della mostra) sviluppato dall’ingegner Lorenzo Giovannini dell’Università di Trento. Una risorsa liberamente disponibile all’indirizzo //sites.google.com/site/trentinoweather/home.

Nel solco dell’attività di Defant, la cui ricerca si sviluppò in buona parte fra il mondo italiano e germanico, è nato infine l’innovativo corso di laurea in Meteorologia, al via da poche settimane alla facoltà di Mesiano in collaborazione proprio con l’Università di Innsbruck.

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