L'Eroica di Beethoven con la Haydn e Bavouzet
Per il secondo appuntamento della stagione sinfonica dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento l’ospite d’onore è il pianista Jean-Efflam Bavouzet; conduce l’orchestra regionale Arvo Volmer, suo direttore principale; il programma, interamente beethoveniano, comprende il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do min. op. 37 e la Sinfonia n. 3 in mi bem. mag. op. 55 «Eroica» (questa sera a Merano, domani 23 ottobre all’Auditorium di Bolzano alle 20; mercoledì 24 ottobre a Trento all’Auditorium alle ore 20.30).
Dei cinque concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, il terzo è percepito come ponte tra il «primo stile» e il periodo «eroico» o «seconda maniera»: se l’introduzione del primo movimento rende omaggio a Mozart con un tema degli archi all’unisono, nel contempo viene realizzato uno spessore orchestrale che supera la tradizionale orchestra da camera classica; quindi l’esposizione del tema per ottave doppie, da parte del pianoforte, indica un pianismo già proteso al romanticismo. Nel movimento centrale (Largo) si spiega un canto di rara intensità, che ricorda le splendide orchestrazioni mozartiane mentre il Rondò conclusivo è fatto di una tavolozza variata, modulante, con cambiamento di ritmo nella brillante conclusione.
Dopo le prime due Sinfonie (in do mag. op. 21 del 1799-1800 e in re mag.
op. 36 del 1800-1802), Beethoven si accinse a comporre la sua terza, terminata nel 1804, che si risolse in un lavoro monumentale, che avrebbe superato (sia per qualità, sia per durata d’esecuzione) qualunque altra sinfonia mai composta prima. Il titolo originale, in italiano, recita: «Sinfonia grande - intitolata Bonaparte - del Sigr - Louis van Beethoven»; l’ammirazione per il Primo Console si dileguò istantaneamente alla notizia che questi si era proclamato imperatore. «È dunque uguale a tutti gli altri!» esclamò Beethoven strappando il frontespizio dell’opera, «Ora calpesterà ogni diritto umano, schiavo solo della propria ambizione! Si collocherà al di sopra di tutti e diventerà un tiranno!». La dedica definitiva, anch’essa in italiano, recita «A Sua Altezza Serenissima il Principe di Lobkowitz da Luigi van Beethoven».