Marco Mengoni a Torino trionfale avvio del tour che lo porta in tutta Italia
È un Marco Mengoni che si è scoperto cresciuto, senza più gambe che tremano prima di salire sul palco, quello che sabato ha inaugurato il suo nuovo tour in un palazzetto strapieno all’inverosimile.
Lo spettacolo, che porterà nelle città italiane la voce di Ronciglione a maggio, è pensato come uno show che cresce e si trasforma, partendo da una presentazione minimal, che va arricchendosi lungo la strada di colori ed effetti scenografici ai quali Mengoni ha pensato a lungo. «Ad un certo punto succede che capisci tante cose e ti liberi un po’. Oggi sono contento di essere molto più freddo rispetto alle mie emozioni, ma allo stesso tempo di essere in grado di portarle con me sul palco. Durante l’ultimo tour mi tremavano ancora le gambe. A questo giro mi sento più maturo». Ci sono canzoni come «La ragione del mondo» e «Proteggimi da me», brani inseriti nella lunga scaletta del concerto (della durata di due ore) assieme a «Muhammad Alì» che apre il live, «Un giorno qualunque», «Sai che», «Pronto a correre», un totale di venticinque titoli. Dall’analogico al digitale, attraverso uno schermo speciale trasparente, un fondale industriale che delimita lo spazio di scena con un vero e proprio muro di lamiera e sorgenti laser di ultima generazione realizzate per l’occasione negli Stati Uniti.
Durante il concerto, Mengoni vuole un momento “no telefonini”, spegnendo tutte le luci sul palco e chiedendo a tutti di concentrarsi solo sulle canzoni. E il “miracolo” riesce. «Sono uno di quelli che va a vedere i concerti di tutti - ha commentato - e oltre a contare fino all’ultima lampadina del palco per vedere se ne hanno più di me, osservo anche quello che fanno le persone. È bello concedersi qualche minuto di concentrazione solo sulla musica che arriva dal palco, senza riprendere con i telefonini. Mi è sembrato un escamotage ben riuscito».
In scena con Mengoni ci sono i suoi più cari riferimenti musicali, tra Buena Vista Social Club e Adele, Sam Cooke, Stevie Wonder, un omaggio a Frida Kahlo. «Tutte le mie passioni sono arrivate su palco -. Sempre stato legato, per istinto, alla musica sudamericana. Poi vengo dall’Africa come tutti noi e ne sento il richiamo».
Dopo le due date torinesi, «Atlantico tour» proseguirà a maggio verso Milano (1,2,4,5), Roma (8,10,11), Bari (13,14), Caserta (16), Eboli (18), Firenze (21, 22), Verona (24, 25, 26 all’Arena), Rimini (29), per finire con Bologna il 30.