Domani si presenta a Trento il libro di Giorgio Perilli
Martedì 21 maggio, alle ore 17 nella sede dell’Associazione culturale «Antonio Rosmini» a Trento (via Carlo Dordi 8), Giorgio Perilli presenterà il suo libro "Oltre il visibile" (Edizioni del Faro, Trento 2019) in dialogo con il presidente dell’Associazione Claudio Tugnoli. Il volume di Perilli affronta il tema del rapporto tra arte e fede. Tratta l’insostenibilità di ogni teoria o legge o principio che voglia concretizzare l’arte per ridurla a fenomeno spiegabile, affidandole uno scopo pratico, o inquadrandola in un determinato sistema.
L’autore vi delinea una sua estetica, partendo dal presupposto che arte e bellezza siano intrinsecamente connesse. Come potremmo immaginare un’opera d’arte che non fosse bella? Ma l’identificazione di arte e bellezza, che ha prevalso per millenni, nel secolo scorso è stata messa in discussione e persino negata. La stessa origine dell’arte è ancora oggi un mistero. L’artista crea l’opera mediante l’incontro, la congiunzione tra ciò che trae dal mondo esterno e ciò che si rivela nella sua anima. L’opera è la trasfigurazione di questi due elementi, espressione di una verità intellettuale e morale che emerge quando l’artista riesce a togliersi di dosso le incrostazioni della quotidianità. L’opera d’arte è la manifestazione di una sintesi tra soggetto e oggetto, tra l’interiorità dell’artista e l’esteriorità della natura. La comprensione dell’opera d’arte è subordinata alla facoltà di intendere questa unificazione, il cui prodotto artistico rappresenta il superamento di entrambi gli elementi, soggettivo e oggettivo, che la costituiscono.
L’opera d’arte si presenta così come manifestazione della totalità, dell’assoluto in cui soggetto e oggetto non sono opposti e isolati, come nella scienza o nella religione, ma perfettamente coincidenti, seppure distinti concettualmente. Perilli vede nell’opera d’arte la realizzazione della loro sintesi unificante. L’intelligenza dell’opera d’arte avviene quando essa rende possibile l’esperienza intellettuale, morale ed estetica dell’assoluto mediante la nota caratteristica dell’unicità. L’unicità di un’opera d’arte particolare è il riflesso e il segno di riconoscimento dell’assoluto che vi si manifesta.