Piné e la rinascita dopo Vaia In arrivo video e canzone
Ben quattro chilometri quadrati di bosco caduti a terra, interi siti ambientali da ripristinare nel loro valore ambientale e turistico, ma anche tante proposte ed iniziative lanciate dai giovani dell'Altopiano di Piné per ricostruire il futuro del territorio Pinetano.
Partecipato incontro giovedì sera al centro congressi «Pinè Mille» di Baselga dove animatori e ragazzi del Centro di Aggregazione territoriale «Alta Valsugana 3» gestito da Appm Onlus e dell'associazione culturale «Rock'n Piné» hanno voluto riflettere su cause, conseguenze e futuri scenari della «Tempesta Vaia», e sul fenomeno dei cambiamenti climatici e surriscaldamento del Pianeta.
Dopo i dati e le riflessioni di Alberto Trenti del servizio provinciale «Meteo Trentino» e di Emanuele Eccel della Fondazione «E. Mach», sono stati il vicesindaco e assessore all'ambiente di Baselga Bruno Grisenti, e il comandante di locali vigili del fuoco volontari Aldo Moser, a raccontare i drammatici momenti della serata del 29 ottobre con raffiche di vento che hanno raggiunto i 130 km/h (oltre 200 gli interventi dei pompieri locali, 56 le situazioni a rischio con danni superiori ai 1,2 milioni di euro). Il giovane Lorenzo Mercurio, appassionato di meteorologia e gestore del sito «Meteopinè», ha descritto la violenza di «Vaia» sull'Altopiano ed i danni del patrimonio boschivo (distrutto oltre il 40% delle pinete locali).
«Centro Giovani Pinè» e «Rock'n Piné» vogliono ora raccontare tutto ciò con una canzone ed un video musicale (grazie anche al compositore Samuele Broseghini e a Jacopo dei «Bastard sons of Dioniso» presente in sala), destinando il ricavato ad un'associazione o ad un progetto di recupero ambientale, vivendo una giornata ecologica per conoscere e ripulire il territorio.
Impegni e progetti giovanili potrebbe incidere e far riflettere anche amministratori ed operatori economici locali, chiamati a costruire il futuro di Pinè dopo «Vaia»: Comune e privati stanno avviando un'azione comune per riaprire a breve le passeggiate dal lago di Serraia.
Nel Bellunese, pesantemente colpito dalla tempesta in gran parte della provincia, un'iniziativa musicale era stata lanciata già nel novembre scorso, pochi giorni dopo Vaia, per raccogliere fondi e per sensibilizzare e incoraggiare la ripresa dopo le devastazioni.
Il brano "Alziamo la voce" è stato diffuso poco prima di Natale nell'ambito di una operazione di crowdfunding mirata in particolare alla sistemazione del parco fluviale con spiaggia sul Piave, proprio sotto il centro storico della città di Belluno.
Hanno partecipato alla realizzazione della canzone circa cinquanta artisti bellunesi.
Il brano è particoalrmente toccante e testimonia sia del trauma vissuto dalel comunità dolomitiche di fronte alle inaudite devastazioni (e a molti giorni di blackout elettrico e altri disagi) sia della determinata volontà di impegnarsi in una prospettiva solidale per una rapida rinascita.
Il 31 gennaio scorso gli artisti coinvolti hanno partecipato anche a un concerto benefico, "Alziamo la voce", al teatro Comunale di Belluno, con due testimonial di eccezione: Elio e Rocco Tanica.
ECCO IL VIDEO DI "ALZIAMO LA VOCE PER LA MONTAGNA BELLUNESE"