Gli Orange Goblin aprono «Oltrasuoni»
In un’estate trentina sempre più povera di festival rock, bagliori sonori continuano a giungere dai ragazzi dell’associazione Sonà di Dro che festeggia i suoi primi vent’anni.
Torna infatti Oltrasuoni il festival gratuito di musica indipendente che si terrà il oggi e domani nel Campo di Tamburello sulla strada per Drena: una kermesse che avrà la sigla di «Oltrasuoni - Tamburock» visto che il festival viene realizzato in collaborazione con il Gruppo Tamburello Dro.
Headliner, questa sera, gli Orange Goblin, band inglese che sta girando il mondo con l’album «The wolf bites back» uscito nel 2018. Il gruppo stoner rock di Manchester, noto per l’energia che sprigiona nei suoi show, suonerà per tre date in Italia, una delle quali ad Oltrasuoni.
Apriranno la serata i Dmanisi, progetto rock che unisce buona parte dei vecchi Squirties con il bassista Jacopo Broseghini di quei Bastard Sons of Dioniso che tante volte hanno suonato nelle passate edizioni del festival.
Sempre questa sera anche gli Fsm, paladini della Sonà visto che nel gruppo suonano il presidente Gianluca Serra alla chitarra e il vice Carlo Malfer alla voce: la band presenterà il nuovo singolo appena confezionato nello studio di Broseghini. Prima degli Orange Goblin ci sarà spazio per lo stoner rock dei bolzanini Slowtorch che seguono in tanti tour il gruppo britannico.
Domani toccherà ai texani Ghost Wolves infiammare la serata alle 21.30. La band punk-blues di Austin presenterà il suo secondo disco, «Texa$ Platinum», uscito per l’etichetta Hound Gawd. Un misto di blues e garage-rock che il combo formato da Carley e Jonathan Wolf ama definire con l’etichetta di «tomp and roll» con il set che poggia sull’energia scaturita da una batteria a quattro pezzi e una chitarra elettrica insieme alle scariche di adrenalina creata dalla leggenda del punk americano Cheetah Chrome.
Dopo di loro ci sarà da ballare con The Rumpled e il loro irish folk «da festa» nell’ambito del tour «Grace O’Malley». In chiusura spazio ai bresciani Hell Spet con la loro versione in salsa punk dell’irish folk.