In musica con la Haydn il discorso di Obama
Ieri sera a Bolzano e oggi a Trento (Auditorium, ore 20.30) pagine romantiche e tardoromantiche affiancano la prima esecuzione assoluta di Background checks del compositore Fabio Cifariello Ciardi, una delle quattro composizioni inedite commissionate dalla Fondazione Haydn per festeggiare i 60 anni di attività dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.
Sul podio il direttore Marco Angius, sono in programma «Pavane pour une infante défunte» di Maurice Ravel, «Carnaval» op. 9 di Robert Schumann e «Träume» per violino e piccola orchestra di Richard Wagner (con Stefano Ferrario quale solista), oltre alla nuova partitura in cui la musica orchestrale accompagna un discorso dell’ex presidente Usa Barack Obama, un discorso drammatico tenuto all’indomani di una strage in un asilo. Abbiamo intervistato il compositore.
Il tradurre in suono manifestazioni legate ad ambiti estranei alla musica, come l’economia, è ricorrente nella sua produzione: quale peso ha la tecnologia nel suo lavoro? Che apparato prevede l’allestimento di «Background checks»?
Anzitutto vorrei sottolineare come, anche da un punto di vista tecnico, ben poche sono le cose davvero estranee alla musica: a parte le meravigliose qualità musicali della natura, un titolo azionario si muove spesso con un andamento che sembra seguire le buone regole del contrappunto; la voce di un bravo oratore ci può trasmettere una irresistibile energia attraverso un ritmo che ci coinvolge così come accade in molti generi musicali; finanche da una seduta del Parlamento emergono a volte delle caratteristiche musicali se si esamina il modo in cui i deputati alternano i soli, l’accompagnamento di fondo e, ogni tanto, i cori. In “Background checks” la tecnologia visibile è minimale: un proiettore video e un normale impianto di amplificazione. Dietro alla partitura, invece, una tecnologica non tradizionale è necessaria per tentare di far emergere la musica della voce di Obama nel modo più diretto possibile».
Secondo lei è ancora possibile comporre utilizzando solo il pianoforte e il foglio pentagrammato?
«Al conservatorio “Bonporti” insegno a comporre aiutando gli studenti a cristallizzare le proprie intuizioni attraverso la loro razionalità, con le orecchie e gli altri sensi sempre all’erta. Per farlo sfruttiamo tutti gli strumenti che possiamo avere a disposizione, come hanno sempre fatto i compositori. Da molti anni il computer non è né più né meno che uno degli strumenti utilizzabili, con i suoi pro e i suoi contro. Comunque quello che preferisco è la gomma per cancellare!».
Perché scegliere il discorso del 5 gennaio 2016?
«Sia da senatore, sia da presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ci ha offerto molti spunti per riflettere sull’uso delle armi. Anche per questo lo ammiro. Quello del 5 gennaio 2016 è un discorso che passerà alla storia non solo per le parole usate, ma soprattutto per l’intensità e l’emozione che ha saputo trasmettere. Una “fiera urgenza”, per riprendere la frase di Martin Luther King citata dallo stesso Obama nel suo discorso, che meritava di essere tradotta e quindi celebrata anche attraverso il suono di un’orchestra».