Homeland, parte l'ultima stagione

Dopo quasi 10 anni di riprese, 8 stagioni e 5 Golden Globe vinti, Homeland arriva al suo epilogo: da oggi, il lunedì alle 21.50 su Fox (112, Sky), andrà in onda in prima visione assoluta l'ottava e ultima stagione della serie che più di tutte ha rivoluzionato il genere spy thriller sul piccolo schermo, l'adrenalinica saga con protagonista Claire Danes (vincitrice di 4 Golden Globe, di cui 2 per Homeland come miglior attrice in una serie drammatica).

Una serie che spesso ha anche avuto la capacità di anticipare i tempi sugli intrecci nello scacchiere internazionale e di stravolgere il focus sui protagonisti. In Homeland il primo colpo di scena lo si era avuto all'inizio: il marine americano Nicholas Brody dopo 8 anni di prigionia in Iraq tornava in patria, celebrato come eroe di guerra, ma in realtà convertito all'Islam e infiltrato di al-Qaida. Otto stagioni dopo tocca alla protagonista Carrie Mathison finire al centro dei sospetti.

Dopo i sette mesi di reclusione in un gulag russo, l'agente della Cia è forse lei al servizio dei russi? La settima stagione aveva raccontato gli eventi legati agli sviluppi della politica contemporanea americana. Innumerevoli, infatti, i riferimenti alle relazioni fra gli Stati Uniti e la Russia, sotto il mandato del presidente Donald Trump. Anche in questi nuovi episodi non mancheranno i punti di contatto con la situazione geopolitica attuale, come hanno confermato i due attori protagonisti. Claire Danes da un lato ha detto che «Homeland affronta le contraddizioni e le ambiguità delle politiche internazionali attuali, e mai come stavolta azzarda un j'accuse contro la nostra amministrazione», mentre, a proposito degli agenti dell'intelligence, l'attore Mandy Patinkin (Saul) ha dichiarato: «In questa stagione parliamo senza peli sulla lingua della guerra di Donald Trump contro la comunità dell'intelligence, che lui chiama un cancro contagioso».

La serie è incentrata sulle vicende personali e professionali dell'agente della Cia Carrie Mathison (Claire Danes): la protagonista, nonostante l'imprevedibilità e l'instabilità derivanti dal suo disturbo bipolare, lavora senza paura e correndo molti rischi per sventare attacchi terroristici contro la sua nazione, gli Stati Uniti d'America. Lo show-runner Alex Gansa ha spiegato che «stavolta la storia è ancora più ampia rispetto alla stagione numero sette: torniamo allo spionaggio e al controspionaggio. Non ci sarà alcun paletto, nessun colpo proibito, ci giochiamo tutto».

Tornerà anche il tema centrale dei primi episodi: la lotta al terrorismo islamico in America sarà di nuovo al centro della narrazione, che si sposterà in Afghanistan.
Saul (Mandy Patinkin), mentore della protagonista e ora consulente per la Sicurezza Nazionale, dovrà affrontare un difficile negoziato di pace con i talebani e avrà bisogno dell'aiuto di Carrie, la cui conoscenza ed esperienza nel mondo musulmano possono essere fondamentali nella trattativa. Ma la brillante spia protagonista della serie è ancora profondamente turbata dai durissimi mesi di prigionia in Russia e nonostante il suo corpo si sia ripreso completamente, la sua mente è ancora tormentata dagli incubi.

Carrie sembra aver fallito un test del poligrafo mentre cercava di ottenere di nuovo la sua abilitazione come agente della Cia: nel capitolo finale si scoprirà dunque se lei a sua volta ha tradito la sua nazione ed è diventata complice dei nemici russi.

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