TRENTO - Un passo avanti decisivo per l'interramento della ferrovia nel tratto urbano di Trento. La giunta comunale ha approvato ieri la relazione finale che sintetizza le attività svolte negli ultimi dodici mesi dai gruppi di lavoro dedicati al progetto. Il documento, «frutto di un intenso percorso di approfondimento», è stato presentato stamattina in conferenza stampa dall'ingegnere Giuliano Franzoi (nella foto di Claudio Libera) e sarà ora trasmesso a Rete ferroviaria italiana (Rfi) per consentire l'avvio della fase successiva.
L'intervento, che interessa il tratto cittadino compreso tra via Monte Baldo e l'ex Scalo Filzi, ha richiesto la costituzione di due gruppi specializzati, come previsto dal protocollo d'intesa firmato nel febbraio 2024 tra il Comune di Trento, la Provincia autonoma e RFI.
Il primo gruppo - spiega una nota del Comune - ha concentrato l'attenzione sugli aspetti ingegneristici e trasportistici, aggiornando lo studio di fattibilità iniziale in relazione alle soluzioni già individuate dal Comune e dalla Provincia per il sistema Nordus e per tutte le esigenze connesse all'esercizio ferroviario.
Parallelamente, il secondo gruppo ha esplorato l'ambito urbanistico e la valorizzazione patrimoniale, analizzando i possibili scenari di fruizione urbana e di valorizzazione delle aree e degli edifici che verranno dismessi. Questo lavoro si è svolto in linea con quanto emerso dal percorso partecipativo denominato "SuperTrento – Scenari urbani partecipati per l'ecologia e la rigenerazione".
La sintesi prodotta dai due gruppi costituisce ora un documento unificato che permetterà a Rfi di sviluppare il "Documento di fattibilità delle alternative progettuali" (Docfap), prima fase di elaborazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica.
«Si tratta di un passaggio fondamentale, espressamente previsto dal Protocollo, che ci consente di compiere un ulteriore passo in avanti verso l'attuazione del progetto integrato per Trento», commentano dall'amministrazione comunale.
Il progetto rappresenta una delle opere infrastrutturali più significative per il futuro della città, destinata a ridisegnare profondamente l'assetto urbanistico del capoluogo.