Bandabardò, omaggio a Rakesh il giovane trentino morto in Irlanda
L'improvvisa scomparsa di Rakesh Zucchelli, 34enne di Arco morto lunedì all'ospedale di Cork, in Irlanda, a seguito di un breve ricovero ospedaliero, ha lasciato un'intera comunità letteralmente incredula e sotto choc. A cominciare dalla famiglia, in particolare la madre e la zia, insieme a tutti i parenti, e dai numerosissimi amici e conoscenti. Grazie al suo carattere allegro, vivace e al suo grande carisma, infatti, Rakesh era riuscito a legare con tantissime persone in tutta la «Busa» che ora lo ricordano con grande amore e affetto. A omaggiare Rakesh, sui social network, anche la «Bandabardò», celebre gruppo musicale folk rock-acustico fiorentino del quale il ragazzo arcense era un fan sfegatato.
Ieri la band, formatasi in Toscana nel 1993 e supportata da una schiera affezionatissima di fan da tutta Italia, ha pubblicato un messaggio-ricordo sui social network pubblicando una fotografia dei membri del gruppo musicale mentre indossano dei calzini spaiati. Una curiosa iniziativa nata proprio all'interno dell'affollato fan club della «Bandabardò» in omaggio a Rakesh, a cui talvolta piaceva indossare dei colorati calzini spaiati. Una maniera originale di ricordare un membro della community da poco scomparso.
«Ci siamo conosciuti, abbiamo avuto figli, matrimoni, battesimi, concerti, pranzi, abbracci, abbracci e abbracci. Abbiamo cantato, gioito, abbiamo anche sofferto. Perdite inspiegabili. Il fan club è stata una parte così importante delle nostre vite che siamo ancora qua a cercarci per abbracciarci anche nel dolore. Vi voglio bene. Abbiamo pensato di mettere le foto coi nostri calzini spaiati per
Rak. Una foto per abbracciarlo a modo suo» ha spiegato un fan del gruppo.
«Oggi abbiamo perso il nostro sorriso più bello - scrive un altro ancora - il nostro abbraccio più caldo. Nessuno saprà mai dove ti sei perso quella notte a Firenze, e mille altre notti prima di quella. E ogni volta lo ricordo con un sorriso, il tuo, incancellabile nella memoria. Non voglio salutarti, voglio ringraziarti: per la vitalità che ci hai donato, per l'amore, gli abbracci stretti stretti, la gioia. Non potremo essere con ad accompagnarti nel tuo ultimo viaggio, ma potremo indossare calzini spaiati e continuare a camminare per te. Fare thee well Rak».