Al festival Contavalle arriva Baliani mentre le voci della val di Cembra presentano i diari del lockdown
Prosegue domani in valle di Cembra il festival Contavalle (incontri di teatro civile e di comunità), evento teatrale e di narrazione popolare delle comunità di montagna, che diversamente da molti altre rassegne estive cancellate, ha fatto uno sforzo per proporre momenti di narrazione nelle piazze, nein vicoli e sui sentieri dei paesi del territorio comunale di Altavalle (in particolare a Faver, Grauno, Grumes e Valda). Gli spettacoli e le altre iniziative prevedono la prenotazione e si svolgono naturalmente nel rispetto di tutte le misure di prevenzione contro l'epidemia da nuovo coronavirus.
Tredici appuntamenti tra cui due spettacoli per bambini, un laboratorio di costruzione di burattini e marionette, due spettacoli itineranti lungo il Sentiero dei vecchi mestieri e una mostra. E poi il teatro, tanto teatro.
Fra gli ospiti il gruppo teatro d'Angrogna, dalla valli valdesi del Piemonte, con riflessioni anche sui temi delle migrazioni, e il noto attore e regista Marco Baliani, in scena venerdì sera (7 agosto), alle 21, nella piazzetta del Dos a Grumes, con "Tracce", dall'omonimo saggio di Ernst Bloch.
Così Baliani racconta lam sua proposta teatrale che andrà in scena a Grumes: «Presento questa mia ricerca teatrale con il termine "studio"; non solo per me “Tracce” è un'opera non terminata ma pretenderebbe di mai terminare. Provate ad immaginare una scultura che in sé potrebbe evolversi in molte direzioni e che continua invece a vivere come un abbozzo continuo, una traccia di significati ancora da assumere, di immagini ancora da evocare. D'altronde la traccia è ciò che di labile si lascia dietro, è un segno di scoperta, le tracce raccontano sempre qualcosa.
Quando ho letto Tracce di Bloch, che è all'origine di questa impresa, mi è accaduto qualcosa del genere e allora mi sono detto: sarà possibile anche in teatro creare una condizione di ascolto immaginativo, dove si possa, come dice Bloch, "pensare affabulando", dove le direzioni (anche formali, di linguaggi usati) siano molteplici, aperte, non linearmente definibili?
Lo stupore e l'incantamento, i due temi che mi hanno guidato, sono luoghi che visito di sovente nel mio lavoro d'attore o quando guido altri attori, sono due sostanze profonde dell'atto teatrale. Vorrei presentare queste sostanze attraverso una specie di mappa, di costellazioni narrative diverse, come un ronzio multiforme di racconti, aneddoti, ricordi, poesie, digressioni, riflessioni, domande.
Vorrei alla fine che gli spettatori si alzassero forse sconcertati, dispersi, ma colmi di altre memorie non dette, desiderosi di aggiungere altri racconti alla collana, di completare non il mio lavoro ma il loro percorso all'interno della mappa».
IL PROGRAMMA
La quarta edizione di Contavalle che si svolge nelle frazioni del comune di Altavalle (Faver, Grauno, Grumes e Valda) si pone, quest’anno, con un manifesto di speranza chiaro ed esplicito: quello di una Rassegna che non si rassegna.
Così racconta il direttore artistico Tommaso Pasquini: “Se la ri- esistenza di Contavalle, quella che ha definito ruolo e obiettivi di un intero progetto fin dai suoi primordi è quella dei piccoli paesi, della loro vita sociale, dei nuovi stili di vita, del protagonismo delle “periferie” e del ruolo della cultura come ponte di progettualità territoriale, la ri-esistenza di questa quarta edizione, oltre che connettersi alla voglia di ripresa ed evasione che ci accomuna tutti dopo mesi di confinamento, è soprattutto una r-esistenza”.
Contavalle r-esiste rispetto a una situazione critica, anche e in particolare modo per il settore culturale messo in ginocchio dall'interruzione delle proprie attività (i teatri sono stati i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire) e fortemente limitato nelle sue possibilità di progettazione (rassegne e festival hanno bisogno di essere concepiti e organizzati mesi prima del loro svolgimento). Contavalle r-esiste di fronte allo scoraggiamento dovuto alle difficoltà e alle complessità di ordine tecnico-burocratico e regolamentare che si sono moltiplicate in corrispondenza degli inevitabili provvedimenti legati al contenimento del contagio. Contavalle r-esiste come risposta attiva al sentimento di rassegnazione con cui abbiamo dovuto familiarizzare a lungo, ostaggi di inevitabili confinamenti e limitazioni, affinché non diventi scontato adattamento e abitudine ordinaria.
Per questo, per l’associazione Puntodoc che promuove e organizza Contavalle grazie al sostegno della Fondazione Caritro, del Comune di Altavalle e di numerose altre realtà del territorio e all’instancabile lavoro dei volontari; esserci nell’estate 2020 è la risposta più importante.
La rassegna prenderà il via il 29 luglio e vedrà la sua prima parte di programma dedicata interamente all’approfondimento della storia del popolo valdese con un omaggio all’opera e all’attività quasi cinquantennale del G.T.A. Gruppo Teatro Angrogna sostenuta con i fondi del otto per mille della Chiesa Valdese. Fino al 3 agosto le piazze dei quattro paesi di Altavalle ospiteranno spettacoli, canti, racconti e mostre legati a uno dei gruppi più significativi della storia del teatro popolare italiano.
Nei racconti della compagnia piemontese, assumono particolare importanza anche le vicende legate alla chiesa valdese, la cui storia si lega da secoli in maniera imprescindibile al territorio della val Pellice, a ovest di Torino, da cui provengono i componenti del G.T.A. Proprio questa particolarità legata alla storia religiosa delle valli valdesi, offre l’occasione per proporre all’interno del festival una riflessione interreligiosa, che grazie alla collaborazione con i rappresentanti della chiesa cattolica locale si concretizzerà il 29 luglio, prima dell’inaugurazione della mostra dedicata a Valdo di Lione che sarà allestita presso la sala Le Are di Grumes.
Il 4 agosto sarà protagonista il gruppo di teatro partecipato locale “Ci sarà una volta” che aveva avviato in autunno un percorso ispirato a Peter Handke, recente premio Nobel per la letteratura, e al suo “Blues della metropolitana” per proporre alla cittadinanza una riflessione sul proprio territorio e su come valorizzarlo. Ma l'emergenza sanitaria e il conseguente confinamento hanno impattato in maniera pesante su tutto il progetto, vedendo inevitabilmente compromessa la sua realizzazione finale.
In quegli stessi giorni, con il supporto e la collaborazione degli abitanti di Altavalle e della valle di Cembra, prendeva vita tuttavia un progetto tanto ambizioso quanto spontaneo, perché nato dal sincero bisogno di tenere in contatto la gente del posto e offrire un luogo d'incontro simile alle piazze dei nostri paesi: AltravalleRadio. In breve tempo il podcast è riuscito a proporsi come strumento di contatto tra le persone, ponendosi come una sorta di diario radiofonico locale ai tempi del coronavirus. Per non lasciare le piazze di Altavalle orfane di un importante momento di restituzione pubblica, gli “attori-non attori” del gruppo “Ci sarà una volta”, pur senza un vero spettacolo, vogliono onorare comunque il loro impegno con la piazza, portando in dote, sull'esempio di AltravalleRadio, le pagine dei propri diari ai tempi del coronavirus.
Dal 6 al 20 agosto a comporre il resto del programma di Contavalle alcuni ospiti di fama nazionale come Marco Baliani (foto)che porterà in scena a Grumes il 7 agosto il suo spettacolo Tracce, Rita Pelusio il 13 agosto con Urlando Furiosa e Matthias Martelli, il 18 agosto con Il primo miracolo di Gesù Bambino tratto da Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame per la regia di Eugenio Allegri. Nel cartellone dedicato ai più piccoli, Contavalle Young, andranno in scena I Teatri Soffiati il 6 agosto a Grauno e I burattini di Luciano Gottardi il 16 agosto a Valda e un laboratorio gratuito di costruzione burattini e marionette il 13 agosto a Ponciach. Novità assoluta di questa edizione una produzione del festival che debutterà l’11 agosto sul Sentiero dei vecchi mestieri.
Il collettivo torinese Arkadia PAN-K ensemble Vincitore Bando Nuovi Sentieri dopo un periodo di residenza svolto sul territorio porterà in scena "Qui, dove l’acqua scorre". Concerto per voci, corpi e natura sulle tracce del domani, una produzione originale site specific nata e sviluppata sul sentiero. Lo spettacolo è un viaggio tra suono teatro e danza; le sue radici prendono nutrimento dalle voci della comunità e della natura circostante. La sua meta è proiettata al futuro: alla ricerca del luogo che sarà.
INFO E PRENOTAZIONI
Tutti gli spettacoli sono gratuiti ma la prenotazione è sempre obbligatoria.
In relazione e nel rispetto delle misure di prevenzione e contenimento epidemiologico da covid-19, le capienze delle piazze e dei teatri saranno ridotte e sarà obbligatoria la prenotazione per tutti gli eventi. Si invita il pubblico a presentarsi con un congruo anticipo in ragione delle procedure di ingresso condizionate dai protocolli anti-Covid. L’accesso alle piazze e ai luoghi di spettacolo sarà contingentato e sarà possibile solo previa prenotazione.
Si ricorda che è obbligatorio l’utilizzo della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale in ogni fase di ingresso e uscita dai luoghi di spettacolo. All’entrata sarà inoltre obbligatorio igienizzare le mani. Non sarà consentito l’accesso a chi ha una temperatura corporea superiore ai 37.5°.