Ricordare Leonardo Sciascia a un secolo dalla nascita Una voce scomoda e coraggiosa

Leonardo Sciascia, scrittore, intellettuale e politico “scomodo, era nato esattamente un secolo fa, l’8 gennaio del 1921 (oltre trent’anni fa, nel 1989, la morte).

Una voce spesso fuori dal coro anche della ritualità “politicamente corretta”, un fine analista delle spietate dinamiche del potere e della pervasività del “fare” mafioso, un nemico instancabile dei falsi moralisti, dei compromessi al ribasso, del trasformismo del quieto vivere e degli “accordicchi”. Un percorso anche di impegno politico che lo portò ad allontanarsi via via dal partito comunista e a impegnarsi con i radicali (deputato dal 1979 al 1983 e brevemente europarlamentare).

Leonardo Sciascia, scrittore, intellettuale e politico “scomodo, era nato esattamente un secolo fa, l’8 gennaio del 1921 (oltre trent’anni fa, nel 1989, la morte).

Una voce spesso fuori dal coro anche della ritualità “politicamente corretta”, un fine analista delle spietate dinamiche del potere e della pervasività del “fare” mafioso, un nemico instancabile dei falsi moralisti, dei compromessi al ribasso, del trasformismo del quieto vivere e degli “accordicchi”. Un percorso anche di impegno politico che lo portò ad allontanarsi via via dal partito comunista e a impegnarsi con i radicali (deputato dal 1979 al 1983 e brevemente europarlamentare). Sciascia era, fra l'altor, decisamente contrario al "compromesso storico" (l'accordo fra i rivali storici Dc-Pci) esi distanziò dal partito comunista anche sulla vicenda del sequestro di Aldo Moro. Lo scrittore siciliano non condivideva, fra l'altro, la cosiddetta linea della fermezza, il rifiuto totale di trattare con i brigatisti, portato avanti fino in fondo dai due partiti maggiori, fino al tragico epilogo del sanguinoso rapimento.

In questi giorni e oggi in particolare diversi canali tv propongono programmi dedicati a Sciascia.

Ci saranno nche cento grandi voci sul web a ricordare i cento anni dalla nascita di Leonardo Sciascia, a partire da oggi, con una iniziativa della «Strada degli scrittori» sui canali online. Una «Maratona Sciascia» che coinvolgerà dalle ore 10 su Facebook, Youtube, e sul sito www.stradadegliscrittori.it. Più di cento personalità fra scrittori, giornalisti, registi, attori, uomini politici, artisti, docenti universitari, giuristi e filosofi.

Tutti a raccontare anche domani e domenica il proprio Sciascia, evocando ognuno in tre minuti un aneddoto, una riflessione critica, una pagina. Prova di attenzione generale verso lo scrittore delle Parrocchie di Regalpetra, del Giorno della Civetta, di Una storia semplice.

Preceduta da una introduzione di Felice Cavallaro, direttore della «Strada», e aperta da Paolo Mieli, Ferruccio De Bortoli, Marco Damilano, Marcello Sorgi, Francesco Merlo, Pigi Battista, Marco Tarquinio e tanti altri editorialisti, la maratona proseguirà con Stefania Auci, Walter Veltroni, Vittorio Sgarbi, Giuseppina Torregrossa, Nadia Terranova, Tea Ranno, Catena Fiorello, Silvana Grasso, Matteo Collura, Gaetano Savatteri e decine di scrittori.

Si alterneranno cattedratici come Eva Cantarella o Valeria Della Valle. Rettori come Fabrizio Micari e Gianni Puglisi. Giuristi e sociologi del calibro di Nando dalla Chiesa, Giovanni Fiandaca, Bartolomeo Romano, Costantino Visconti. Interventi, letture di testi e inedite interpretazioni da parte di Pamela Villoresi, Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta, Mario Incudine, Alessio Vassallo, Salvo Piparo, Totò Nocera Bracco ed altri. Dal mondo del teatro, del cinema e della televisione: Pif, Roberto Andò, Michele Guardì, Giovanna Taviani, Pasquale Scimeca, Gaetano Aronica, Sebastiano Lo Monaco, Gianfranco Jannuzzo, Giovanni Anfuso, Costanza Quatriglio, Beppe Cino, Rocco Mortelliti, tanti altri.

Numerose le personalità del mondo politico come il ministro Giuseppe Provenzano, Piero Grasso, Giuliano Pisapia, Claudio Fava, Leoluca Orlando, Alberto Samonà. Partecipano editori come Antonio Liotta, Ottavio Navarra e Lillo Garlisi. Storici come Lino Buscemi e Pasquale Hamel. I direttori dei giornali siciliani Lino Morgante, Antonello Piraneo, Marco Romano, con Franco Nuccio, Enrico Del Mercato, Egidio Terrana, Elvira Terranova, Lidia Tilotta, Filippo D’Arpa, fra i numerosi contributi.

Ampia la gamma degli intermezzi artistici e dei collegamenti con Racalmuto, la casa in cui lo scrittore visse con zie, moglie e figlie, la campagna di Contrada Noce, la Fondazione Sciascia.
Una maratona che alle 18 si incrocerà con una diretta da Casa Sciascia. Lo scrittore Maurizio de Giovanni dialogherà online con Gaetano Savatteri, in collegamento con Felice Cavallaro, presenti Pippo Di Falco, Salvatore Picone, Gigi Restivo e altri testimoni che hanno conosciuto Leonardo Sciascia.


«A un giornalista della televisione svizzera che gli chiese quale fosse la domanda che non gli era mai stata posta e alla quale avrebbe voluto rispondere, disse: »Se credo in Dio«. Avrebbe avuto tanta voglia di rivelare che era un credente». Anna Maria Sciascia, 74 anni, parla del rapporto del padre Leonardo con la fede in un’intervista esclusiva con Famiglia Cristiana, pubblicata nel numero in edicola. «Era profondamente cristiano nell’anima», confida ancora Anna Maria Sciascia: «Se in pubblico appariva taciturno e riservato, in famiglia si dimostrava allegro, ironico e grande affabulatore».

Leonardo Sciascia nacque l’8 gennaio del 1921, pochi mesi dopo un altro grande scrittore come Gesualdo Bufalino (nato a Comiso il 15 novembre del 1920). I due si frequentarono a lungo, conferma la figlia al settimanale cattolico (che, accanto agli inediti tratti privati del grande scrittore, pubblica anche varie foto tratte dall’album di famiglia).
«Anche se si erano conosciuti tardi, il rapporto tra mio padre e Bufalino era quello tra due vecchi amici con una forte affinità culturale e ricordi d’infanzia e giovinezza molto simili. Amicizia profonda ma non intima, come era quella con Stefano Vilardo, compagno di scuola e conoscitore di piccoli segreti così naturali e spontanei nell’adolescenza. Molti scrittori, artisti e fotografi frequentavano la nostra casa: Vincenzo Consolo, Renato Guttuso, Tono Zancanaro, Piero Guccione, Matteo Collura, Ferdinando Scianna, Domenico Faro e altri ancora... Penso che ad alcuni di loro mio padre abbia totalmente cambiato la vita».

«Mio padre era profondamente cristiano nell’anima, come dimostrarono le parole che volle incise sulla sua tomba (»Ce ne ricorderemo, di questo pianeta«)», conclude Anna Maria Sciascia.
«Due suoi libri furono particolarmente impregnati della sua visione cristiana: Recitazione della controversia liparitana dedicata ad A.D. e L’affaire Moro».

 

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