Il pop urbano dei Coma_Cose
SANREMO - «Chi non osa in nulla non speri in nulla» diceva Friedrich von Schiller, e Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli alias i Coma_Cose hanno osato imponendosi con un pop ricco di venature urban, con una delizia di sapore indie come Fiamme negli occhi: un brano travolgente, incalzante che racconta tra alti e bassi la quotidianità di coppia. I sentimenti non solo lirici, ma passano da immagini di tutti i giorni: il tostapane, la grattugia, il basilico al sole su un balcone italiano, che sarà una delle rivelazioni più sorprendenti del Festival di Sanremo "giovanissimo" come è stato definito da Amadeus. Nella serata delle cover canteranno «Il mio canto libero» di Lucio Battisti, mentre il 16 aprile usciranno con l'album «Notralgia». Li abbiamo sentiti dopo le prove e con entusiasmo si sono raccontati. «Suonare con l'orchestra è una "figata" perché per noi è la prima volta con tanti suoni, strumenti attorno ed è una potente emozione».
Cosa volete trasmettere con questo brano? «È una canzone che parla di noi, di una convivenza in quanto coppia anche nella vita che è guidata da una passione e da un progetto comune, con l'auspicio che in questa storia si possano riconoscere altre persone. Per noi lavorare insieme h24 è un impegno forte ma abbiamo qualcosa in cui credere, osiamo e questo ci aiuta».Nel testo c'è anche il gioco della vostra dichiarazione d'amore: "Quando ti sto vicino sento che a volte perdo il baricentro, grattugio le tue lacrime, ci salerò la pasta", come nasce un vostro brano?
«A noi piace annotare quello che ci succede intorno, a volte sono frasi prese da un libro, da un film che poi cerchiamo di inserire in un pezzo ricercando la melodia giusta».Da piccini seguivate il Festival? "Certo, perché le serate di Sanremo sono quell'evento che vedi con tutta la famiglia. Sognavamo di essere un giorno all'Ariston. La kermesse è sempre stata una grande vetrina per chi fa musica, un'occasione importante».E chi vi aveva colpito di più? Francesca: «A me Anna Oxa mi aveva fatto impazzire anche per i suoi look quando si esibiva in "Senza pietà"».«Mentre io - ricorda Fausto - da bambino ero entusiasmato da Jovanotti che diceva: "vai così che è una figata" che a quei tempi era una parolaccia e oggi è stata sdoganata. E adesso ci siamo noi...Cosa vi aspettate da questo Festival 70+1? «Il nostro augurio è che da Sanremo e con l'arrivo della bella stagione riparta tutto, che ci sia una sorta di rinascita non solo per chi fa il nostro mestiere ma per tutti. Nello specifico pensiamo a chi, come in Trentino Alto Adige è in zona rossa da troppo tempo. Ma avete enormi capacità, siete tosti e vi aspettiamo su Rai1 per un po' di leggerezza, magari per ballare e cantare "Fiamme negli occhi"».