Il «giallo» italiano di Sara Vallefuoco (che vive a Telve): martedì la presentazione, esce per Mondadori
«Neroinchiostro» nella prestigiosa collana storica dei noir: una storia di brigantesse sarde e carabinieri uccisi, 300 pagine che lasciano con il fiato sospeso
TELVE VALSUGANA – «Neroinchiostro» è il suo primo romanzo. E non è un caso che, per la prima nazionale di presentazione del suo lavoro, Sara Vallefuoco abbia scelto la libreria Il Ponte di Borgo Valsugana. Originaria di Roma, da diversi anni vive e lavora in Valsugana.
Una scelta di cuore. Abita a Telve e insegna materie letterarie nella scuola secondaria di primo grado di Strigno. Dopo essersi diplomata in pianoforte e laureata in musicologia, ha lavorato come catalogatrice di libri antichi, libretti d'opera e manoscritti musicali presso l'Archivio di San Giovanni in Laterano in Roma, l'Abbazia di Montecassino e la Biblioteca Reale di Torino. Una passione, la sua, per la scrittura che si porta dietro da tanto tempo. «Neroinchiostro» è il suo primo romanzo ma Sara Vallefuoco à autrice di diversi racconti gialli pubblicati in antologie che hanno ottenuto i principali riconoscimenti riservati al genere, come il premio «Mystfest - Giallo Mondadori Città di Cattolica», il Segnalibro d'oro in due edizioni consecutive del premio «Esperienze in Giallo» (2015 e 2016), il secondo premio «Giallo Garda» (2017).
Ora la pubblicazione del suo primo libro, edito da Mondadori nella storica collana «Il Giallo Mondadori». Un romanzo, oltre 300 pagine, già classificato al secondo posto al concorso per inediti «Antonio Gramsci» dell'Associazione Culturale Casa Natale di Antonio Gramsci (2019), che sarà nelle librerie a partire da martedì 13 aprile. E proprio quel giorno, dalle 17.30, Sara Vallefuoco firmerà le prime copie del romanzo presso la libreria Il Ponte di Borgo Valsugana. Evento che si svolgerà nel rispetto delle normative sanitarie anti Covid 19 con ingressi contingentati.
Neroinchiostro è una storia di fantasia che vola su ali di realtà. In un'Italia di fine ottocento superstiziosa e feroce, un giovane carabiniere insegue una scia di sangue mentre cerca di proteggere un segreto inconfessabile. Il romanzo è ambientato in Sardegna. È l'estate del 1899 e l'Italia è più unita sulle mappe che nel cuore dei suoi abitanti. Il giovane vicebrigadiere Ghibaudo viene trasferito nell'entroterra sarda con un gruppo di carabinieri provenienti da tutto il Regno per fondare un avamposto nella lotta al brigantaggio. Il mondo che lo attende è profondamente diverso dalla Torino in cui è cresciuto: i crimini sono tanti, ma poche le denunce, a dimostrazione che lì i torti vengono raddrizzati non dalla legge ma dai coltelli. È dunque una sorpresa quando la popolana Lianora si rivolge ai carabinieri per un caso di furto.
Nelle stalle della donna, però, il vicebrigadiere scopre qualcosa che cambia totalmente il volto dell'indagine: il cadavere di un collega dell'Arma. I sospetti ricadono su Anania, bracciante di Lianora, ma alcuni indizi spingono Ghibaudo a sospettare che la verità sia più complicata - e scura - di così. E mentre il carabiniere cerca di fare i conti con i sentimenti inconfessabili che si accorge di provare, un assassino prende di mira i poeti al volo, rimatori di strada che girano di paese in paese denunciando i torti subiti dalla loro gente.
«La storia della brigantessa e dei due carabinieri raccontata da Lianora - scrive nelle note del romanzo Sara Vallefuoco - ha un fondo di verità. Per la ricostruzione della sua figura e per molte altre questioni sono debitrice al lungo articolo Banditesse sarde tra ieri e oggi scritto da Anna Silvia Todde e pubblicato nel marzo del 2010 sulla Rivista di Psicodinamica criminale. Le notizie di reato, le lettere anonime e i verbali sono ricalcati su documenti storici, un poco addomesticati nella lingua. Le pillole Cooper e i confetti vegetali Costanzi sono esistiti veramente, come tutte le pubblicità che tanto piacciono ad Anania: ne danno testimonianza i quotidiani dell'epoca consultabili nelle emeroteche digitali. Serra e Spaccavento sono paesi di finzione, ricostruiti grazie ad alcune pagine del Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna (1833-1856) curato da Goffredo Casalis».
La prima nazionale del romanzo "Neroinchiostro" è organizzata con le biblioteche di Borgo e Telve e Valsugana Web Tv.