Andrea Pucci e la sua risata taumaturigica lunedì 9 agosto alla Colonia Pavese di Torbole
Ridere fa bene ed è l'antidoto ideale ai tempi non facili che stiamo vivendo. Lo dice Andrea Pucci
TORBOLE. Ridere fa bene ed è l'antidoto ideale ai tempi non facili che stiamo vivendo. Lo dice Andrea Pucci, uno dei più noti comici italiani che lunedì 9 agosto proporrà il suo nuovo show “Il meglio di…”al Parco Colonia Pavese di Torbole. (Inizio ore 21, biglietti ancora disponibili). “Il meglio di…”, per la regia di Dino Pecorella, vede Andrea Pucci, al secolo Andrea Baccan, impegnato in un one-man show in cui ripercorre fuori dagli schemi teatrali gli sketch che lo hanno reso celebre in questi anni.
Pucci, quanto è difficile far ridere di questi tempi?
"Devo dire che credo non ci sia mai stato un momento come quello di oggi in cui in qualche modo il mio mestiere è così facile. La gente ha voglia di ridere, di divertirsi, di leggerezza. E’ quasi una reazione psicotica alla pesantezza e alle cattive notizie che arrivano da un anno e mezzo a questa parte. Il pubblico che incontro anche prima e dopo i miei spettacoli mi esprime questo desiderio di leggerezza, di fuga dalla realtà. Una bella risata, insomma, non fa che bene, ci aiuta".
Ma lei nei suoi show ci infila qualche battuta sul covid oppure guarda oltre?
"Ci ho pensato un po' se fosse il caso di inserire o no questo tema nei miei spettacoli. Poi ho pensato che fosse giusto farlo, perché fa parte del nostro presente ed è giusto riderci su come dicevo: i primi venti minuti del mio spettacolo sono legati ad una raffica di battute, spero divertenti, proprio su questo".
Lo spettacolo che porterà anche in Trentino è una sorta di the best che lei ha definito "work in progress”.
"La scaletta dello show è stata scelta anche grazie al gradimento dei miei videoclip sui social e alle richieste che mi arrivano via mail di rivedere alcuni monologhi che avevo fatto sul piccolo schermo. E’ un work in progress perché appunto c’è sempre qualche spunto nuovo magari mi viene dato dai miei fan appunto".
On stage con lei anche la Zurawski Live Band.
"Mi piace l'intreccio fra musica e risate. Il mio con i musicisti della Zurawski è un connubio che ho testato ormai da cinque anni. Lo ritengo indissolubile e credo che alla gente piaccia questa formula…e sentire anche della buona musica".
Come sta il cabaret italiano dopo la grande abbuffata televisiva dei tempi d'oro di Zelig e Colorado?
"Credo che per un certo periodo ci sia stata quella che lei chiama "una grande abbuffata" di cabaret in tv e questo abbia causato, inevitabilmente, una certa saturazione. Oggi è più difficile trovare contenitori di cabaret come appunto lo erano Colorado e Zelig. Il modello di oggi è piuttosto nella produzione di speciali legati ad artisti come me, Brignano, Pintus, Giacobazzi per fare dei nomi. Il pubblico come dicevo all'inizio ha comunque voglia di cabaret come hanno dimostrato Pio e Amedeo che hanno sdoganato la pubblicità anche su Canale 5. La gente è stufa di reality assurdi e di politica e vuole passare due ore e mezza in relax sul divano ad ascoltare, mi sia permesso il termine aulico, “cagate”>.
Domanda extra show: quanto soffre il suo cuore per la partenza di Lukaku che aveva giurato eterna fedeltà all'Inter?
"L’eterna fedeltà nel calcio non esiste più. Il mio cuore nerazzurro è ferito e sanguina da sempre con o senza Lukaku, ogni tanto, certo, noi interisti, abbiamo dei momenti in cui le ferite si rimarginano ma rimangono le cicatrici. Ora fanno di tutto per farci allontanare dall'amore che abbiamo per questa squadra ma non ci riusciranno".