Addio alla signora in giallo, Angela Lansbury si è spenta a 96 anni
I figli annunciano che la protagonista della popolarissima serie poliziesca e di molti film è morta nel sonno nella sua abitazione. Al cinema ha recitato accanto ad altri grandi divi come Spencer Tracy, Katherine Hepburn, Vincente Minnelli, Peter Ustinov e Frank Sinatra
NEW YORK. Addio alla stella di Hollywood Angela Lansbury, la popolarissima Jessica Fletcher de La Signora in Giallo.
È morta a 96 anni, a soli cinque giorni dal suo 97° compleanno, nella sua abitazione di Los Angeles. A darne notizia è la famiglia: "I figli di Dame Angela Lansbury sono tristi nell'annunciare che la loro madre è morta nel sonno nella sua casa".
Nella sua lunga carriera che l'ha vista regina dal cinema al teatro ha conquistato cinque Tony Award, fra i quali uno nel 1966 per 'Mame' e poi ancora nel 2009, a 83 anni, per 'Blithe Spirit'.
Il suo debutto a Broadway risale al 1957 in 'Hotel Paradiso'.
Nata in Gran Bretagna da madre irlandese il 16 ottobre del 1925, Lansbury è fuggita dall'Inghilterra durante la guerra e a soli 17 anni si dedicava già al musical, mentre a 19 era già sotto contratto con la Mgm a Hollywood dopo aver esordito un anno prima nel thriller 'Gaslight'. Conosciuta in tutto il mondo per la sua magistrale interpretazione della signora Fletcher, infallibile scrittrice detective armata dei suoi indimenticabili tailleur e delle sue borsette, Lansbury è stata protagonista di altre importantissime produzioni.
È stata la temibile domestica che in Angoscia tormenta Ingrid Bergman, è stata la sorella maggiore della giovanissima Liz Taylor in Gran Premio, la spietata protagonista del thriller Va' e uccidi, una seduttrice in Sansone e Dalila, una deliziosa apprendista strega alle prese con tre bambini e con i soldati tedeschi in Pomi d'ottone e manici di scopa e al fianco di Peter Ustinov in Assassinio sul Nilo e Miss Marple in Assassino allo specchio.
Ma ha recitato sul set anche con Spencer Tracy, Katherine Hepburn, Vincente Minnelli e Frank Sinatra.
Nonostante sia divenuta icona del cinema americano, la sua Gran Bretagna non si è mai dimenticata di lei. Proprio Elisabetta II l'ha insignita del titolo di Dama della Regina. Non era un volto da copertina - spesso le venivano affidati ruoli di donna matura - ma con talento, coraggio e tenacia si è costruita una carriera invidiabile al fianco dei migliori registi e attori del momento, e con la sua intelligenza, quando il cinema la riteneva non più congeniale, trovò il filone giusto nella tv, consacrandosi a livello mondiale.