Il venticinquenne Niccolò Nardelli incanta «Rai 2» con la magia di cerchi e sfere di vetro
L’artista: «Ho studiato un anno intero a Torino per imparare i segreti della mimica. Ma ho anche un vasto repertorio di trucchi di magia e per un periodo ho anche studiato danza. Poi mi sono concentrato sui cerchi, come durante la performance dell’altra sera in televisione»
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TRENTO. Dalla strada al palco. Non è solo il nome del nuovo programma di Rai2 condotto dal cantante italiano Nek, ma anche la perfetta descrizione della vita di Niccolò Nardelli. Venticinque anni, nato a Trento, un tono di voce pacato, quasi timido, ma una straordinaria abilità da giocoliere.
Nella sua performance, andata in scena nello show televisivo (che lo ha contattato appositamente) dello scorso 28 marzo, Niccolò ha usato dei cerchi, ma le sue prestazioni sono altrettanto sbalorditive con le sfere di vetro. E ne ha dato dimostrazione nel 2016, quando si è esibito sul palco di «Tu sì que vales», lasciando senza parole i giudici. Proprio come l'altra sera, quando le telecamere si sono soffermate sulla sguardo rapito di Carlo Conti.
Niccolò, innanzitutto complimenti. Lei fa delle cose incredibili, ma come ci riesce?
Grazie (ride). Devo dire che oltre a tanto allenamento serve anche tantissima pazienza. Me lo diceva spesso il mio insegnante, dato che io ne ho veramente molta. Poi bisogna continuare ad esercitarsi e, soprattutto, a divertirsi. Mi è sempre piaciuto perdermi all'interno dei miei spettacoli e delle mie esibizioni, credo che il vero segreto sia proprio questo.
Quindi il suo lavoro è quello del giocoliere?
Esattamente. Mi sono avvicinato a questo mondo già da piccolo: quando avevo appena dieci anni ho imparato le basi della giocoleria, poi con il passare del tempo ho sperimentato oggetti sempre diversi e varie tecniche di manipolazione. Alla fine mi sono concentrato sulle sfere, che sono state il vero elemento di cambiamento nel mio percorso di crescita. Inoltre, ho imparato anche diverse movenze da mimo.
Durante le sue esibizioni vengono mostrate competenze diverse.
Sì, per esempio ho studiato un anno intero a Torino per imparare i segreti della mimica. Ma ho anche un vasto repertorio di trucchi di magia e per un periodo ho anche studiato danza. Poi mi sono concentrato sui cerchi, come durante la performance dell'altra sera.
Come si svolge la sua attività nel corso dell'anno?
È molto varia. Ci sono periodi in cui si fanno molti più spettacoli nelle strade, anche perché si possono mostrare tutte le abilità, mentre su un palco è più difficile. In altri momenti invece le feste, i matrimoni o gli eventi aziendali vanno per la maggiore, in particolare l'estate va organizzata con attenzione.
È già salito su due palcoscenici molto importanti: cosa si prova a stare davanti a tutte quelle persone?
Devo ammettere che io non sono molto bravo a parlare quando c'è tanta gente, ma con gli spettacoli è diverso. Le luci, gli applausi, il contesto: queste cose rendono quel momento bellissimo, stare sul palco è stupendo ma continuo ad essere molto legato alle strade e agli eventi di arte pura.
Le esibizioni in strada sono le sue preferite?
Diciamo che quelle, i festival e le "piccole serate" mi piacciono davvero tanto. Poi, devo essere onesto, sono pronto a cogliere ogni possibilità, anche quella di un altro grande palco. Le cose particolari sono ugualmente entusiasmanti.