Edoardo Bennato: «La dimensione live è la parte più emozionante del mio lavoro»
Parla il celebre cantautore napoletano che questa sera, mercoledì 2 agosto, sarà in concerto in val di Fassa, al campo sportivo di Canazei. «Porto in giro un concerto ad alto contenuto rock&blues»
TRENTO. Dopo aver stregato il pubblico roveretano nel concertone dell’Immacolata sotto il cupolone del Mart Edoardo Bennato ritorna in Trentino. L’appuntamento con il cantautore napoletano, che da pochi giorni ha compiuto 77 anni, è quello di oggi mercoledì 2 agosto al Campo sportivo (Strèda de Cercenà) di Canazei con inizio alle 21.
Evento a pagamento con biglietti in prevendita online su TicketOne e negli uffici turistici della valle, 35 euro.
Un cantastorie Edoardo Bennato che da quarant’anni racconta attraverso le parole delle sue canzoni la realtà del nostro Paese fatto di buoni e cattivi, sbeffeggiando i potenti ed esaltando la forza delle persone semplici e che, in questa occasione, insieme alla sua band, proporrà un viaggio nel suo immaginario sonoro.
Edoardo Bennato, da pochi giorni ha compiuto 77 anni molti dei quali trascorsi a ritmo di musica: quali emozioni le da oggi la musica?
“La musica è la mia vita stessa, soprattutto il rock che lo stile di vita che mi sono scelto... forse anche una religione”.
Quanto conta il rapporto con il pubblico che lei incontra durante i suoi conc?
“La dimensione live è la parte più emozionante del mio lavoro, è un costante scambio di buone vibrazioni, tra chi è sul palco palco e il pubblico che viene ad ascoltarti”.
Che spettacolo sta proponendo per l'Italia in questa estate rovente?
“Porto in giro un concerto ad alto contenuto rock&blues... insomma poche ciance... si fa sul serio!”.
Ha inserito qualche brano in scaletta della sua ricca discografia che magari non proponeva da tempo?
“In genere la set list del concerto, pur partendo da canzoni che non posso non eseguire, quei brani che molti definiscono i miei classici, cambia sera dopo sera. L’ispirazione viene dal luogo in cui mi trovo a suonare”.
In un momento in cui parole e note sono triturate dalla velocità lei crede ancora che le canzoni possano essere uno strumento per lanciare un messaggio e sensibilizzare le persone?
“Come spesso viene detto: una canzonetta non può cambiare il mondo...può però dare un altro punto di vista o una diversa "versione dei fatti". E in questo il rock...quello vero, che si nutre dei paradossi che ci circondano, dei dubbi, delle contraddizioni offre l'opportunità di tentare di scardinare luoghi comuni, falsi buonismi o peggio moralismi”.
Il prossimi disco di Edoardo Bennato?
“Sono napoletano e quindi "per convenzione" scaramantico. Quindi non mi sbilancio su nessuna data ipotetica anche se l’idea di un nuovo album è sempre qualcosa di stimolante ”.