Daniele Di Bonaventura, bandoneon d'alta quota con Paolo Fresu e Pierpaolo Vacca
Parla il musicista che sarà protagonsita con i due colleghi del trekking per i Suoni delle Dolomiti, in val di Fassa, dal 22 al 24 settembre, con concerto finale al rifugio Contrin, sotto la Marmolada
TRENTO. Tre giornate di musica e camminate cui faranno da cornice le cime delle Dolomiti di Fassa, in compagnia di Paolo Fresu, uno dei fuoriclasse del jazz italiano, del bandoneonista Daniele Di Bonaventura, del suonatore di organetto Pierpaolo Vacca e di alcuni allievi del Conservatorio di Trento. Queste le coordinate del Trekking musicale nelle Dolomiti di Fassa proposto nel cartellone dei Suoni delle Dolomiti dal 22 al 24 settembre e che si concluderà con il concerto di domenica 24 , alle 12, sui prati che circondano il rifugio Contrin, ai piedi del Pilastro della Marmolada di Penia. Di questo particolare trekking, riservato a cinquanta partecipanti, con pagamento di quota di iscrizione entro il 10 settembre, mentre il live è gratuito, abbiamo parlato con Daniele Di Bonaventura (al centro nella foto) considerato uno dei più originali e creativi bandoneonisti al mondo.
Daniele Di Bonaventura: con quale spirito si sta avvicinando all’esperienza del trekking?
“Per me si tratta di un ritorno in questa dimensione perché ho fatto un altro trekking proprio per i Suoni Delle Dolomiti sempre con Paolo Fresu diversi anni fa. Ma devo essere sincero: sono un ciclista e mi piace di più andare in bici; comunque l’importante è fare movimento in qualsiasi modo purché sia nel mezzo della natura come nel caso delle Dolomiti”.
Cosa si aspetta in questa camminata fra le montagne?
“Di respirare aria pura, cosa ormai difficile trovare in città, e poi anche di condividere questa camminata con altri: è il modo migliore per stare insieme ad altre persone. Oltre a scoprire luoghi che non conosco e soprattutto di godere di questi paesaggi mozzafiato".
Non la spaventa la “fatica” di queste tre giornate?
“No affatto! Non è una fatica quando si va sulle Dolomiti, è una festa ed una fortuna per me in questo periodo pieno di impegni , è come farmi un po’ di vacanza, e poi come ripeto essendo uno che va in bici, anche se in questi ultimi mesi non l’ho mai toccata, non mi spaventa affatto lo sforzo fisico, anzi non vedo l’ora.
Qual è il suo rapporto con questa dimensione che unisce musica e natura?
“Beh, la cosa più bella di queste esperienze è unire l’utile al dilettevole e poi la musica fatta in questi luoghi assume un altro peso, un altra dimensione. Io mi trovo molto bene e rilassato quando suono in luoghi naturali, è un po’ come stare a casa. Dal punto di vista del suono purtroppo preferisco sempre i luoghi chiusi, all’aperto il suono se ne va in aria e col vento si perdono molte sfumature, ma l’approccio deve essere diverso quando accetti di fare cose come queste, quindi rimango sempre positivo e molto stimolato a suonare in luoghi in cui la natura è predominante”.
Qual è la difficoltà maggiore nel suonare il suo strumento in alta quota?
“L’alta quota non influisce in nessun modo sullo strumento solo per il fatto che portarlo a mano è un po’ pesantino , spero che ci sia qualcuno che mi dia una mano a trasportarlo”.
Al suo fianco ci saranno Paolo Fresu e Pierpaolo Vacca: vi siete già sentiti per parlare di quanto accadrà
“Con Paolo e Pierpaolo abbiamo già fatto una tournée teatrale con lo spettacolo "Tango Macondo” per il TSB di Bolzano suonando dal vivo sulla scena, quindi porteremo questa musica ormai collaudata in questa tournée sulle Dolomiti, ovviamente il luogo si presterà anche a variazioni sul tema e quindi lasciamo aperta qualsiasi porta per poter improvvisare e far nascere nuova musica”.
Il trekking si concluderà domenica 24 settembre con un concerto sui prati che circondano il rifugio Contrin.
“In questo evento finale proporremo l’integrale del nostro nuovo disco Tango Macondo, ovviamente, visto che siamo fuori dal contesto teatrale, suoneremo i brani i maniera più aperta e meno rigorosa di come li abbiamo suonati in scena. Sarà sicuramente una bellissima esperienza poter suonare ancora sulle cime delle Dolomiti”.
A quali progetti sta lavorando?
“Sta per uscire per Caligola Records un cd molto particolare intitolato “Uno strato di buio uno di luce” con la preziosissima poetessa veneta Patrizia Valduga poi sto per pubblicare una registrazione fatta l’anno scorso in duo con il contrabbassista norvegese Arild Andersen;un lavoro ricercato e raffinatissimo intitolato Roots basato su nostre composizioni ispirate alle nostre radici, il nord Europa per Arild e il mediterraneo per me. In autunno andrò in Armenia dove registrerò la mia opera Mediterranean Symphonic Suite per bandoneon e orchestra con la Armenian National Philarmonic Orchestra poi a Berchidda per il centro di produzione Insulae Lab, creato da Paolo Fresu, reincontrerò i miei fratelli corsi del gruppo vocale A Filetta per una nuovo progetto che porteremo spero in giro per il mondo”.