“Caratteri dell’anarchismo”, un percorso storico ricordando Paolo Bari
Da lunedì 18 dicembre al 28 gennaio, negli spazi della Biblioteca universitaria centrale, una rassegna che ripercorre il pensiero politico libertario, antiautoritario, egalitario e antimilitarista attraverso la ricca raccolta di pubblicazioni e periodici anarchici appartenuta al noto insegnante e studioso trentino scomparso nel 2001
IL PERSONAGGIO Paolo Bari, insegnante, storico, anarchico e sportivo indimenticabile
TRENTO. Da lunedì 18 dicembre al 28 gennaio, negli spazi della BUC – Biblioteca universitaria centrale, in via Adalberto Libera a Trento, sarà possibile visitare la mostra “Caratteri dell’anarchismo”, realizzata dall’Associazione Museo storico in Trento e dalla Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con l’Università di Trento. La mostra, seguita da Flavia Andreatta, Noa Bruseghini, Valeria Giacomoni e Lucia Petti, sarà visitabile fino al 28 gennaio 2024 negli orari di apertura della Biblioteca.
“Caratteri dell’anarchismo” è una mostra pensata per favorire la conoscenza della ricca raccolta di pubblicazioni e periodici anarchici appartenuta a Paolo Bari (1953-2021) ora depositata presso la Biblioteca della Fondazione Museo storico del Trentino. Si tratta di un fondo bibliografico di straordinario interesse nato da grande sensibilità storica, dall’interesse di uno studioso, dalla passione di un militante e dall’attenzione del collezionista.
Il percorso espositivo si sofferma, attraverso la riproduzione di testi e immagini, su alcuni principi fondamentali sostenuti nel corso dell’Ottocento e del Novecento dal movimento anarchico. Una sorta di mappa all’interno della quale muoversi fra i tanti concetti di cui hanno dibattuto pensatori e militanti anarchici alla ricerca di un ordine sociale basato sull’ideale della convivenza libera ed egalitaria.
Su dodici pannelli di grande formato e in sei bacheche con alcuni originali, si sviluppano così temi quali l’avversione alla guerra e alle istituzioni militari, il rifiuto di ogni autoritarismo o forma di repressione delle libertà, l’ateismo, la capacità di autogoverno degli individui e delle comunità, il diritto all’istruzione gratuita, l’aspirazione alla solidarietà e alla cooperazione internazionale tra i popoli al di là delle differenze nazionali, il lavoro inteso come attività creativa e soddisfacente e non più come fonte obbligata di reddito all’interno di una struttura socio-economica anti-egualitaria.
La mostra, realizzata da un gruppo di lavoro composto da Flavia Andreatta, Noa Bruseghini, Valeria Giacomoni e Lucia Petti, è stata resa possibile grazie anche alla collaborazione con “Officina espositiva”, un progetto nato nel 2022 all’interno del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento e ideato da Denis Viva, docente di Storia dell’arte contemporanea, che permette a studentesse e studenti di Beni culturali e di Studi museali di affrontare concretamente questioni di prassi espositiva e curatela museale.
“Dalla mostra e dalla raccolta di materiali a stampa Paolo Bari così presentata – sottolinea Rodolfo Taiani, responsabile della Biblioteca della Fondazione Museo storico del Trentino – emerge tutto il fascino intellettuale di quel radicale cambiamento sociale di cui l’anarchismo è stato e continua a essere propugnatore”.
Apertura 18 dicembre 2023-28 gennaio 2024 Orario: lunedì-sabato: 8.00-23.45 | domenica: 14.00-20.45 | Chiuso 24, 25, 26, 31 dicembre; 1, 6 gennaio | Ingresso libero