"Alfonsina Strada. Una corsa per l'emancipazione": la storia della prima donna al Giro d'Italia, un secolo fa
In febbraio a Cles andrà in scena il racconto dedicato a una donna appassionata di ciclismo, che contro ogni condizionamento riuscì a diventare professionista fra i maschi e a correre gare importanti nei primi decenni del Novecento
CLES. Si intitolerà "Alfonsina Strada. Una corsa per l'emancipazione" lo spettacolo in calendario per febbraio 2024 a Cles. Non una data a caso, ma 100 anni dopo che Alfonsina riuscì, unica donna nella storia, a partecipare al Giro d'Italia, quello appunto del 1924. Inserito all'interno degli appuntamenti del Coordinamento teatrale trentino, a cura di Luna e Gnac Teatro, compagnia teatrale di Bergamo, con la voce di Federica Molteni e la regia di Michele Eynard, aprirà il nuovo anno con una storia vera di emancipazione femminile. Alfonsina Strada (nella foto) era una donna appassionata di ciclismo, che riuscirà a diventare professionista e a correre gare importanti come il Giro d'Italia.
Sfide impensabili per il suo tempo, dove anzi queste sue passioni parevano "scandalose" perché il ciclismo era uno sport maschile e la società stessa era fortemente maschilista, dove una donna veniva considerata solo come moglie e madre e di diritti ne aveva pochi. Di sogni, poi, pochissimi.
Alfonsina, nata a Castelfranco Emilia nel 1891 e scomparsa a Milano nel 1959, era figlia di contadini e proveniva da una famiglia numerosa. Sarà verso i 10 anni che Alfonsina scoprirà la bicicletta, che si allenerà di nascosto, sarà verso i 14 che disputerà le prime gare.
Anni dopo, quando fu scoperta dalla madre, quest'ultima le intimò che se voleva continuare a correre doveva sposarsi, così la ragazza, nel 1915, sposò a Milano Luigi Strada (Alfonsina è nota con il cognome da coniugata, il cognome da nubile era Morini) che divenne il suo primo sostenitore, inoltre come regalo di nozze chiese una bici da corsa e la ottenne.
Partecipò a gare come il Giro di Lombardia e fu la prima donna nella storia a prendere parte, nel 1924, al Giro d'Italia.
Nella sua carriera vinse 36 gare contro ciclisti maschi e conquistò la stima di un campione del ciclismo come Costante Girardengo.
Il maschilismo di quegli anni le impedì in seguito di iscriversi nuovamente al Giro, ma Alfonsina continuò a pedalare, ammirata da ciclisti, giornalisti e gente comune che vedevano in lei la voglia di libertà ed emancipazione delle donne.
Una storia che ha ispirato la canzone "Bellezze in bicicletta" interpretata dal trio Lescano e da Mina ("Ma dove vai bellezza in bicicletta, così di fretta pedalando con ardor?"). Una storia ed una vita straordinarie per ricordare il coraggio di una donna che, sola, sfidò i pregiudizi della società maschilista. È anche la storia di una donna e di una sportiva dimenticata che invece è giusto riscoprire e conoscere. Lo spettacolo si svolgerà a febbraio 2024 all'aula magna Giulia Ippolito di Cles.