“Destinazione… Irlanda” al FIlm Festival e la locandina è firmata da Clorophilla
Presentate questa mattina alcune novità della prossima edizione della grande kermesse, in programma a Trento dal 26 aprile al 5 maggio (e a Bolzano dal 3 all'8 giugno). Nel manifesto è raffigurata una donna che si fonde con la montagna e guarda il sole. L'artista ligure: "Attraverso questo disegno ho cercato di trasmettere le sensazioni che la montagna stimola in me: pace, calma e serenità. La montagna intesa come Donna, come forza creatrice"
TRENTO. “Destinazione… Irlanda”: alla scoperta dell’irishness, tra cinema, musica e letteratura: questo sarà il filo conduttore geografico della 72esima edizione del Trento film festival, che si svolgerà dal 26 aprile al 5 maggio 2024.
Dopo Groenlandia, “futuro” ed Etiopia, la sezione speciale di quest’anno, come annunciato questa mattina in conferenza stampa, sarà dedicata all’Irlanda, terra di migrazioni e paesaggi mozzafiato, con uno sguardo inedito sulla contemporaneità. Nella programmazione cinematografica spiccano diverse anteprime.
“Destinazione…” è la sezione del Trento Film Festival che dal 2011 propone eventi è proiezioni dedicati alla cinematografia e allo specifico culturale di altri Paesi e aree geografiche. Quest’anno, la ricerca e la proposta dei film sara connotata in chiave, se possibile, ancora piu contemporanea. Spazio dunque a novita e produzioni inedite, nelle quali spicca un legame privilegiato con il presente, per guardare al passato e al futuro in modalita nuove ed originali. Il tutto muovendosi fra i confini di un’area geografica decisamente vicina a noi, ma non sempre così conosciuta.
Ludovica Basso, in arte Clorophilla, firma il manifesto della 72/a edizione del Trento film festiva. Il mondo dell'artista ligure, classe 1986, è un universo immaginario popolato da donne mitologiche, animali magici, dee, sirene e stelle cadenti, dove realtà e fantasia si incontrano.
Nel manifesto del Trento film festival, in particolare, è raffigurata una donna che si fonde con la montagna e che guarda il sole.
"Attraverso questo disegno - spiega Basso - ho cercato di trasmettere le sensazioni che la montagna stimola in me: pace, calma e serenità. Luogo con un equilibrio delicato, che va contemplato e rispettato. Per questo motivo ho scelto un'immagine che si pone come un invito alla contemplazione della natura, alla meditazione ed al silenzio interiore. La Montagna intesa come Donna, come forza creatrice dalla quale tutto nasce ed alla quale tutto è connesso, entità viva che ci accoglie e ci protegge".
Il presidente del Trento film festival, Mauro Leveghi, ha detto che "il manifesto di questa edizione vuole essere un omaggio alla montagna come madre: possiamo quasi leggere un riferimento alla 'sorella nostra madre terra' del Cantico delle creature scritto da San Francesco d'Assisi, del quale nel 2025 saranno celebrati gli 800 anni. Una sorella che ci alimenta e ci sostiene, e che per questo va curata e rispettata. È la lezione secolare dell'agricoltura di montagna, talmente incardinata nell'ambiente alpino da diventare quasi un tutt'uno con esso, plasmandone la forma ma adeguandosi ai suoi inevitabili limiti".
Con il manifesto di quest'anno, ha aggiunto la direttrice Luana Bisesti, "il Festival dà spazio ai talenti emergenti, che in questi anni si sono conquistati uno spazio di rilievo anche grazie ai nuovi strumenti della comunicazione digitale".
«Due le principali motivazioni della scelta dell'Irlanda», spiega Mauro Gervasini, responsabile della programmazione cinematografica del Trento Film Festival. «La prima e che, nonostante si tratti di un paese “piccolo” per dimensioni e numero di abitanti , l'Irlanda ha vissuto fin da prima dell'800 importanti ondate migratorie, in conseguenza delle quali centinaia di migliaia di persone, nel corso del tempo, si sono trasferite altrove nel mondo, soprattutto nei Paesi anglofoni, ma non solo».
La festa nazionale irlandese (San Patrizio, 17 marzo) e pertanto festeggiata ormai ovunque. Allo stesso modo, uno dei piu importanti e noti cineasti statunitensi, John Ford – all'anagrafe Sean Feeney – era nato nel Maine da genitori della contea di Galway e i suoi film, non solo quelli del cosiddetto ciclo irlandese (tra i quali il capolavoro Un uomo tranquillo, del 1952), sono ricolmi di irishness. Ecco la parola magica che sintetizza lo specifico variegato della cultura irlandese in tanti suoi aspetti, da quello sportivo a quello musicale, da quello teatrale a quello letterario. Sono infatti irlandesi James Joyce, Oscar Wilde, Jonathan Swift, George Bernard Shaw, W.B. Yeats, Bram Stoker, Samuel Beckett. E, tra i contemporanei di successo, anche il vincitore del Booker Prize 2023, Paul Lynch.
«L’Irlanda ha una storia cinematografica importante» prosegue Gervasini, «ma e soprattutto nel nuovo millennio che, grazie a istituzioni di promozione, sviluppo e distribuzione della produzione autoctona quali Screen Ireland e Northern Ireland Screen, il cinema irlandese si e imposto a livello globale, con un forte sviluppo anche in quello d’animazione. A cio ha poi contributo anche una nuova generazione di autori (Lenny Abrahamson, Tomm Moore, Nora Twomey), attrici (Saoirse Ronan, Katie McGrath, Ruth Negga) e attori (Barry Keoghan, Cillian Murphy, Aidan Gillen)».
Durante la Notte degli Oscar 2023, Gli spiriti dell'isola del regista irlandese Martin McDonagh ha raccolto ben 9 candidature, dopo aver vinto tre Golden Globe, The Quiet Girl di Colm Baire6ad e stato nominato miglior film internazionale (prima volta per un titolo gaelico) e An Irish Goodbye di Tom Berkeley e Ross White ha vinto l'Oscar per il miglior cortometraggio. Proprio An Irish Goodbye fara parte del programma cinematografico di “Destinazione… Irlanda”, al 72. Trento Film Festival. Il progetto Destinazione... Irlanda ha ricevuto il patrocinio dell'Ambasciata di Irlanda in Italia e di Turismo Irlandese.
Il Trento film festival arriverà a Bolzano dal 3 all'8 giugno, grazie alla collaborazione con la Provincia e il Comune di Bolzano.