Musica

Concerto di Levante a Trento: l’intervista all’artista siciliana

Dopo il successo dello show unico all’Arena di Verona dello scorso settembre, Levante, al secolo Claudia Lagona, si propone on stage accompagnata dalla sua band di sempre con uno spettacolo inedito che sceglie di sviluppare alcune suggestioni visive e musicali dell’Arena in un abito rinnovato che, come solo in teatro può accadere, permette un contatto più stretto, intimo e accogliente

TRENTO. Lo scenario perfetto per ascoltare i brani che hanno segnato i primi dieci anni di carriera della poliedrica artista siciliana. Viene descritto così il nuovo tour di Levante “Live nei teatri” che sta portando la cantautrice, autrice e scrittrice in giro per i maggiori teatri italiani e che farà tappa a Trento giovedì 17 maggio all’Auditorium (Inizio ore 21; biglietti ancora disponibili nei circuiti Boxol, Ticketone e punti vendita Centro S. Chiara). Dopo il successo dello show unico all’Arena di Verona dello scorso settembre, Levante, al secolo Claudia Lagona, si propone on stage accompagnata dalla sua band di sempre con uno spettacolo inedito che sceglie di sviluppare alcune suggestioni visive e musicali dell’Arena in un abito rinnovato che, come solo in teatro può accadere, permette un contatto più stretto, intimo e accogliente.

Levante, quali forme sonore ha scelto per il suo “Live nei teatri”?

“In questo tour teatrale abbiamo cercato di far conversare le mie due anime, quella intima, posata e riflessiva e quella muscolare e ipnotica. La scaletta è quindi composta da brani molto intensi come Mater o Abbi cura di te (eseguita in assenza di amplificazione e con la sola chitarra acustica ad accompagnarmi) fino a esplosioni ritmiche come in Andrà tutto bene o Non me ne frega niente , in cui la maggior parte del pubblico abbandona le sedie”.

Ci sono pezzi che magari non inseriva da tempo nella sua setlist e perché li ha, diciamo, riscoperti?

“Ho inserito brani meno famosi o più difficili perché dopo undici anni di live ho voglia anche io di variare e di potermi sentire “nuova” ogni volta, nella veste live. Quindi ci saranno alcune sorprese anche nella setlist di Trento. Mi preme aggiungere che alcune canzoni sono state rivisitate grazie all’aggiunta di strumenti come il violino e il contrabbasso elettrico che le portano su tappeti armonici più vicini al trip-hop che al sound originale”.

Cosa l'emoziona maggiormente durante i suoi show anche nel rapporto con il pubblico?

“La dimensione live è tutto per me. Io ho da sempre bisogno del contatto con il pubblico. Non nasco dalla televisione, non nasco attraverso un format, nasco nello sguardo di chi cerca il mio mentre sto rivivendo una storia che ho scritto e canto, mentre mi muovo come un essere posseduto dalle mie emozioni”.

Come ha vissuto l’uscita su Paramount + di “Levante ventitrè” ed è soddisfatta del risultato?

“Il risultato di Ventitré è stato bello. E’ bello perché in questa lunga intervista sono riuscita a sintetizzare un anno folle, sconvolgente, travolgente. Sono rinata e, il caso ha voluto, rinascessi nel mio numero”.

Ventitrè anni di voli pindarici appunto dopo il tour che progetti ha nel cassetto?

“Il cassetto non riesco nemmeno a chiuderlo, è pieno di tantissime cose. Il primo impegno sarà quello con la pubblicazione del mio quarto lavoro letterario e in contemporanea lavoro al sesto disco. Il cassetto è pieno di una felicità che non credevo di poter provare più. Che bella la vita che ti da sempre una possibilità di riscatto”.

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