Fies, Erna Ómarsdóttir e "IBM 1401. A User's Manual", riflessioni sul rapporto tra l'umano e la macchina
La nota coreografa islandese torna alla Centrale venerdì 26 luglio, alle 21, nell'ambito del festival "Feminist Futures", portando con sé un pezzo di storia
TRENTO. Nel 2006, l'Italia, a Centrale Fies, accoglieva per la prima volta Erna Ómarsdóttir, una delle danzatrici e coreografe più promettenti dell'epoca. Oggi, come Direttrice artistica della Iceland Dance Company, Erna torna a Centrale Fies, venerdì 26 luglio alle 21, per il festival "Feminist Futures", portando con sé un pezzo di storia: IBM 1401 - A User's Manual (in memoriam).
Questo lavoro storico, che celebra quasi vent'anni, si arricchisce di una nuova nota emozionale in memoria del musicista Jóhann Jóhannsson, prematuramente scomparso.
Lo spettacolo IBM 1401 - A User's Manual è una riflessione profonda sul rapporto complesso tra l'essere umano e le macchine.
La performance si basa sulla storia del primo computer arrivato in Islanda nel 1964, l'IBM 1401.
Questo computer, progettato inizialmente per compiti di calcolo, divenne famoso per la sua capacità di produrre melodie grazie a una programmazione particolare e all'uso di un ricevitore radio. In un certo senso, l'IBM 1401 imparò a "cantare", conferendogli un'umanità inaspettata.
Quando l'IBM 1401 fu sostituito da un modello più avanzato, non venne semplicemente abbandonato. Al contrario, gli fu riservata una cerimonia funebre, durante la quale coloro che avevano lavorato con lui poterono esprimere la loro gratitudine e il loro dolore. Questo gesto simbolico riflette la profondità del legame tra l'uomo e la macchina.
La performance di Erna Ómarsdóttir a Centrale Fies promette di essere un evento magico, che non solo ripercorre la storia tecnologica, ma esplora anche temi di umanità e memoria. La coreografa ha collaborato in passato con artisti di spicco come Björk, Sigur Rós, Ólöf Arnalds, e Ben Frost, oltre che con l'artista visiva Gabríela Friðriksdóttir. Con Valdimar Jóhannsson, sotto lo pseudonimo di Shalala, forma la band teatrale Lazyblood, continuando a sperimentare e a fondere diverse forme artistiche.
"Feminist Futures" è la programmazione dedicata all’attuale progetto quadriennale di apap_advancing performing art project, la più longeva rete europea di centri e festival di arte performativa. "Feminist Futures", nuovo progetto della rete, ha tra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare pratiche volte a contrastare le disuguaglianze nelle arti performative contemporanee ispirandosi al femminismo intersezionale per trovare risposte strutturali concrete e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Le opere performative supportate da apap saranno affiancate dalla Feminist School, una serie di incontri pensati per favorire uno scambio costante di pratiche e conoscenze. Centrale Fies è un centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee, situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio Novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.
È il luogo in cui generazioni di artisti e artiste, curatori, professionisti e ricercatrici internazionali hanno trovato spazio e risorse materiali e intellettuali che hanno consentito loro di agire in piena libertà di ricerca e sperimentazione, professionalizzarsi, raggiungere livelli qualitativi e riconoscimenti importanti, diventando punti di riferimento nelle performing art contemporanee, nazionali e internazionali. I biglietti sono disponibili su Vivaticket.