Truffe / Malviventi

"Non ci caschiamo!": Tre tentativi di truffa del falso carabiniere falliti in un solo giorno a Riva

La campagna informativa dell'Arma porta i suoi frutti: una donna di 80 anni, che ha  partecipo agli incontri preventivi, tra i cittadini che hanno sventato il raggiro telefonico riconoscendo la tecnica fraudolenta

ROVERETO L’incubo di un’anziana nel mirino dei truffatori

RIVA DEL GARDA. Nella mattinata di ieri, 25 marzo, la Centrale Operativa della Compagnia di Riva del Garda ha ricevuto tre distinte segnalazioni da residenti locali, vittime di tentativi di truffa perpetrati con la tecnica del "finto carabiniere". In tutti i casi, i malviventi hanno utilizzato lo stesso schema operativo.


Un uomo, senza particolari inflessioni dialettali, contattava telefonicamente le potenziali vittime qualificandosi come appartenente all'Arma dei carabinieri. In un caso, il truffatore ha informato la vittima che la targa della sua auto era stata clonata e utilizzata per commettere una rapina, sostenendo che fosse necessario recarsi immediatamente presso la caserma di Trento per evitare complicazioni legali.


Fortunatamente, tutti i tentativi sono falliti grazie alla prontezza dei cittadini che, riconoscendo il raggiro, hanno interrotto bruscamente le conversazioni per poi segnalare l'accaduto alle autorità competenti.


Il successo nel contrastare questi tentativi di frode è attribuibile anche all'efficace campagna informativa promossa dalla Compagnia di Riva del Garda, coordinata dal Comando Provinciale di Trento. Particolarmente significativa è stata la testimonianza di un'anziana di circa ottant'anni che, avendo partecipato a uno degli incontri preventivi, ha riferito di non essere caduta nella trappola ricordando gli avvertimenti ricevuti dal Maresciallo della sua Stazione.


Mentre proseguono le indagini per assicurare i responsabili alla giustizia, le forze dell'ordine ricordano alcuni consigli essenziali: interrompere immediatamente qualsiasi chiamata in cui sedicenti carabinieri richiedano pagamenti di cauzioni (inesistenti nell'ordinamento italiano) o la consegna di denaro e valori, e diffidare di presunti appartenenti alle forze dell'ordine che si presentino in abiti civili senza personale in uniforme. In caso di dubbi, è sempre consigliabile contattare il 112.